PESCARA, 7 marzo – Per la prima volta un filobus percorre la strada parco che collega Pescara e Montesilvano. Non si tratta, però, della messa in funzione della filovia. E’ tutt’altro. Quello odierno, infatti, è un collaudo, definito tecnicamente una “visita di constatazione”, un “atto formale di certificazione dello stato dell’arte delle opere infrastrutturali realizzate”, necessario per procedere alla risoluzione contrattuale con Alpiq (gruppo che ha acquisito la Balfour Beatty, aggiudicataria dell’appalto), che non ha potuto fornire i mezzi da far passare sul tracciato. Nonostante il maltempo, hanno assistito alle operazioni alcuni cittadini, che al passaggio del mezzo hanno protestato con fischietti e trombette.

Le operazioni odierne erano state annunciate ieri dalla Tua, la società unica del trasporto abruzzese, che dopo il collaudo rientra in possesso della strada parco.

“La visita di constatazione delle opere eseguite – aveva spiegato ieri Tua in una nota – rappresenta l’atto formale di certificazione dello stato dell’arte delle opere infrastrutturali realizzate. Tale visita non assume alcun carattere di straordinarieta: è un mero atto da compiersi, anche e soprattutto nell’ottica della risoluzione contrattuale con Alpiq, consentendo, in tal modo, di rientrare in possesso della Strada Parco”.

Per la visita di constatazione è stato utilizzato un filobus messo a disposizione da La Panoramica di Chieti. Il mezzo, per testare il tracciato e i cavi elettrici, è partito dall’inizio della ‘strada parco’, al centro di Pescara, ed ha percorso vari tratti del tracciato. Cosa ne sarà della filovia è tutto da definire: spetta a Tua, una volta tornata in possesso della strada parco, individuare quale mezzo utilizzare.

Sfidando le temperature rigide, le raffiche di vento e la pioggia battente, non sono mancati all’appuntamento odierno alcuni cittadini dei comitati che da anni si battono contro il passaggio del filobus e a difesa della strada parco.

Ieri i cittadini hanno ribadito che l’impianto è stato realizzato “con ostinata insulsa determinazione, su uno dei viali più belli e frequentati delle città di Pescara e Montesilvano, contro la volontà dei cittadini, persino contro il buonsenso; con i conseguenti danni ambientali ed erariali procurati al paesaggio, al patrimonio arboreo a dimora, alle casse dello Stato”.