ROSETO, 9 novembre – L’obiettivo è duplice: da un lato ridurre gli sprechi alimentari e dall’altro aiutare le fasce più deboli della popolazione, il tutto incentivando gli operatori commerciali con abbattimenti sulle tasse. Un obiettivo che il centrodestra rosetano mira a raggiungere con una mozione già depositata a firma dei capigruppo Enio Pavone di “Avanti X Roseto”, Alessandro Recchiuti di “Futuro In” e Nicola Di Marco di “Liberalsocialisti-Insieme per Roseto”, con la quale le minoranze chiedono al consiglio comunale di prevedere una riduzione sulla Tari (la assa sui rifiuti) per gli operatori commerciali del territorio che consegnano alle associazioni di volontariato il cibo da distribuire ai bisognosi.

Nello specifico i consiglieri chiedono l’adozione dei provvedimenti necessari per la modifica del “Regolamento per la disciplina dell’Imposta unica comunale”, definendo compiutamente le modalità attuative dell’iniziativa e realizzando un’adeguata campagna di informazione che coinvolga associazioni, operatori commerciali e cittadini.

“Riteniamo che si tratti di una valida ed utilissima iniziativa che dovrebbe essere sostenuta, con forza e convinzione, da tutto il consiglio comunale c dichiarano i Capigruppo Pavone, Recchiuti e Di Marco – Purtroppo è sotto gli occhi di tutti la crescente richiesta di sostegno e di aiuto, rivolta tanto agli uffici comunali quanto alle associazioni di volontariato locali, che arriva proprio dalle fasce più deboli della popolazione che, in questo momento di generale difficoltà, non riescono nemmeno a soddisfare i propri bisogni primari, in primis quelli legati ad una sufficiente alimentazione. Oltre a questo, grazie al recepimento di questa mozione, si potrà contribuire fattivamente alla riduzione dello spreco alimentare, una vera e propria “piaga” che non fa onore alla società contemporanea”.

Secondo i tre consiglieri l’approvazione di questa mozione permetterebbe al Comune di Roseto degli Abruzzi, tra le altre cose, di recepire la legge del 19 agosto 2016 sulla  la donazione e  distribuzione dei prodotti alimentari e farmaceutici ai fini della solidarietà sociale e sulla la limitazione degli sprechi  che, tra le altre cose, prevede benefici fiscali per chi cede a titolo gratuito prodotti alimentari agli indigenti attraverso la riduzione della Tari da parte dei Comuni in proporzione alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti oggetto della donazione.