Teramo, sulle scuole i sindaci restano con il “cerino in mano”
TERAMO, 27 gennaio – Sulle scuole i sindaci restano col cerino in mano. Perché saranno loro, come prevedibile, a doversi assumere la responsabilità della riapertura di edifici che, in molti casi, anche se non hanno subito danni, restano con un indice di vulnerabilità sismica molto basso. Dalla riunione al Parco della Scienza, infatti, nella quale il governatore Luciano D’Alfonso ha invitato i sindaci a riaprire le scuole classificate in A (quelle agibili), non sono arrivate grosse novità.
D’altro canto della volontà della Regione , una volta terminati gli attuali controlli dei tecnici della Protezione civile, di avviare una scrupolosa verifica con tecnici qualificati sulla resistenza sismica degli edifici, D’Alfonso aveva parlato anche ieri. Ed è quello che sostanzialmente ha ribadito anche oggi ai sindaci teramani.
“Voglio riaprire le scuole ma voglio farlo nella massima sicurezza – ha detto il sindaco di Teramo Maurizio Brucchi – Adesso ci sono tre questioni da affrontare. La prima è quella a breve termine della riapertura delle scuole, la seconda e la terza riguardano le verifiche sismiche e i successivi lavori di adeguamento. Abbiamo appreso con favore che i soldi per verifiche e adeguamento arriveranno dalla Regione, adesso resta il problema di cosa fare nel brevissimo termine. Tra oggi e domani credo termineremo le verifiche post sisma sulle scuole, vedremo quali risulteranno inagibili, al momento ne sono due, e a quel punto tireremo la linea”.
Mentre sulle scuole i sindaci restano dunque soli a decidere, anche a fronte delle paure generate dalle ultime dichiarazioni della commissione Grandi Rischi, con numerosi teramani che stanno i scrivendo i figli nelle scuole della costa, a preoccupare i primi cittadini oggi era arrivata anche la decisione del Prefetto di Teramo a chiudere, già da domani, il centro di coordinamento al Parco della Scienza.
Chiusura che poi, proprio alla luce delle preoccupazioni espresse dai sindaci, è stata rinviata.