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Anno giudiziario: in Abruzzo aumentano i processi penali. Flessione per il contenzioso civile

Anno giudiziario: in Abruzzo aumentano i processi penali. Flessione per il contenzioso civile

L’AQUILA, 28 gennaio – “Quello attuale è uno dei momenti più gravi attraversati dalla storia di questa nostra regione. Di ciò sono consapevoli i più alti rappresentanti delle istituzioni repubblicane”. L’inaugurazione dell’anno giudiziario a L’Aquila, che ha visto la partecipazione del vicepresidente del Csm Giovanni Legnini,   del primo presidente della Corte di Cassazione Giovanni Canzio, della senatrice Federica Chiavaroli di e Stefano Schirò, già presidente della Corte d’appello dell’Aquila, è avvenuta sullo sfondo di una regione che sta faticando ad uscire da un’emergenza continua e colpita da due drammatici eventi a distanza di pochi giorni: la tragedia di Rigopiano e dell’elicottero del 118.  

Un momento durissimo per l’Abruzzo, come ha sottolineato nel suo intervento  Legnini, che è intervenuto anche sul panico scatenato dall’affermazione del presidente della Commissione Grandi Rischi che,sabato scorso, aveva paventato possibilità di nuovi terremoti di magnitudo tra 6-7 lungo l’appennino centrale. Dichiarazione che Legnini ha definito “grave e dannosa che tanto allarme ha determinato nei cittadini e nelle istituzioni“.

L’inaugurazione dell’anno giudiziario è stato comunque, come d’obbligo, il momento per fare il punto sulla situazione del sistema giudiziario in Abruzzo, con il presidente della Corte d’appello di L’Aquila Fabrizia Francabandera che nella sua relazione ha sottolineato come  nei Tribunali del distretto, tra il 1 luglio e il 30 giugno del 2016, per quel che riguarda il penale, ci sia stato un aumento delle sopravvenienze nel dibattimento monocratico (+6%), negli affari Gip/Gup noti (+4%) e negli appelli del giudice di pace (+10%).  Scesa la pendenza finale per il dibattimento monocratico (-2%), così come si è registrata una flessione per le definizioni collegiali (-7%).  In diminuzione anche i dati relativi alle iscrizioni e alle pendenze dei procedimenti relativi ai reati ordinari nelle Procure abruzzesi (-2% per le nuove iscrizioni e -13% per la pendenza finale). Dato che vale anche per la Direzione distrettuale antimafia, che ha registrato un -24 % delle iscrizioni e -19% delle pendenze e con le definizioni che hanno fatto registrare un + 17%. Sostanzialmente stabile, in tutto il distretto,  l’andamento dei reati, contro la pubblica amministrazione, mentre per quel che riguarda L’Aquila  la relazione ha segnalato un andamento costante dei procedimenti per indebita percezione di erogazioni a danno dello stato relativi soprattutto alle truffe nella ricostruzione post sisma.

Diversi i numeri del civile, dove scende sia il numero delle sopravvenienze che quelle delle definizioni totali in tutti i Tribunali, ad eccezione di quello dell’Aquila, con un + 17 per cento delle definizioni, del Tribunale di Chieti con un +2 (sempre delle definizioni) e del Tribunale per i minorenni con un +9 per cento (sempre per le definizioni).

Positivi anche i numeri relativi ai procedimenti del giudice di pace, con una netta diminuzione delle sopravvenienze a cui fa da contraltare un aumento delle definizioni aumentate del 14 per cento.

Non solo dati, comunque, nell’inaugurazione dell’anno giudiziario, con il presidente della Corte d’appello  Francabandera che ha ricordato, all’inizio del suo discorso, sia la giovane Fabrizia Di Lorenzo, “ragazza di Sulmona che ha trovato la sua fine assurda a Berlino, città simbolo delle tragedie del ‘900, oggi di un’Europa che, dopo decenni di pace, fatica a ritrovare la spinta ideale che portò alla sottoscrizione dei Trattati di Roma“,  sia Jennifer Sterlecchini “uccisa per mano dell’ex compagno, ennesima vittima di una violenza di genere che ha assunto dimensioni drammatiche per il numero delle donne colpite, 118 solo nel 2016, una ogni tre giorni  e per l’efferatezza delle aggressioni” è stata soprattutto l’occasione per fare il punto sulla situazione del sistema giustizia.

Tra i temi trattati dal presidente della Corte d’Appello, anche quello della prescrizione.

“Sarebbe auspicabile una riforma organica del sistema, che riveda in radice l’istituto della prescrizione. Questa  dovrebbe essere bloccata dopo la sentenza di condanna di primo grado, perchè ciò costituirebbe un innegabile incentivo ai riti alternativi, fondamentali per il funzionamento del processo penale, come sappiamo bene da quando, oltre 5 anni fa, e’ entrato in vigore; riti alternativi non a caso in forte diminuzione in tutto il territorio nazionale. Una riforma in tal senso, insieme alla riforma delle impugnazioni scongiurerebbe quelle meramente dilatorie, alleggerendo sotto tale profilo il carico di lavoro sull’appello”.

Nel corso del suo intervento Francabandera ha accennato anche all’aspetto dell’accoglienza migranti.

“La popolazione abruzzese è ospitale per tradizione, può raccontare in prima persona storie di emigrazione, talvolta dolorose, più spesso di successo. Sinora, infatti, non abbiamo registrato condotte ostili da parte delle comunità locali. Amministratori e cittadini stanno governando con saggezza il problema dell’accoglienza, probabilmente agevolati dall’assenza di grandi centri di raccolta dei migranti, dove, come accade altrove, la convivenza necessariamente precaria tra troppe persone e la contiguità con la popolazione locale possono più facilmente accendere scintille pericolose. Questo mi fa pensare che l’idea di inclusività, che talvolta sembra passata di moda, sia invece ancora largamente condivisa e che non riuscirà a svilirla chi, cavalcando le paure e le ansie dei cittadini italiani, soprattutto dei più deboli, a loro volta esposti a situazioni ricorrenti di precarietà economica, tenta di accreditare la possibilità di soluzioni semplici a problemi di estrema complessità. A Noi giudici, tutori del diritto e dei diritti spetta affermare con chiarezza che il bisogno di sicurezza dei cittadini deve trovare le risposte nelle regole giuridiche, nel rispetto della legge”.

 

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