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Spaccio di cocaina nel teramano, in otto scelgono di patteggiare

Spaccio di cocaina nel teramano, in otto scelgono di patteggiare

TERAMO, 30 gennaio – Secondo l’accusa avevano messo su un vasto giro di spaccio di cocaina e hashish nel teramano, dal capoluogo alla costa, movimentando nell’arco di un anno un giro di soldi di circa 500mila euro. Un’accusa che questa mattina ha portato otto albanesi, tutti appartenenti allo stesso nucleo familiare, a patteggiare la pena davanti al gup Franco Tetto mentre altre due posizioni sono state stralciate perché i diretti interessati si sono avvalsi della sospensione dei termini per il terremoto.

A scegliere il rito alternativo Ilir Sallku, che ha patteggiato 5 anni, Leonard Sallaku e Arjan Bala che hanno patteggiato 4 anni, Bledar Bala che ha patteggiato 3 anni e 8 mesi, Luan Sallaku che ha patteggiato 2 anni e 2 mesi, Fredi Dervischi, Albi Sallaku ed Etleva Sallaku che hanno patteggiato 1 anni e 2 mesi mentre Altin  Gjepali e Adrian Hoxa si sono avvalsi della sospensione dei termini per il terremoto.

I dieci albanesi a marzo erano stati tutti raggiunti da altrettante ordinanze(6 misure in carcere e 4 obblighi di dimora) con l’accusa di aver messo su un vasto giro di spaccio nel teramano. Uno spaccio che nell’arco dei mesi aveva visto il gruppo, secondo l’accusa, operare centinaia di singole cessioni di cocaina a giovani studenti, professionisti,  baristi, operai, piccoli imprenditori.

A condurre le indagini il reparto operativo dei Carabinieri di Teramo con il coordinamento del pm Andrea De Feis. Indagini che avevano portato, nel corso dei mesi a numerosi sequestri sia di cocaina che di hashish che avevano interessato prevalentemente capoluogo e frazioni, con l’identificazione di decine clienti tra cui molti giovani, professionisti, ma anche operai, baristi, persone insospettabili.
Tra questi anche due fratelli che da soli, nel corso di un anno, avrebbero acquistato ben 30 mila euro di cocaina. Nel corso dell’operazione, che si è avvalsa anche di intercettazioni e pedinamenti, alcuni degli indagati (quattro dei quali sono fratelli) sono stati ripresi mentre spacciavano in presenza dei figli di 2 e 3 anni.

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