Discarica di Bussi, valori di diossina simili a quelli di Seveso
PESCARA, 10 febbraio – C’é diossina nella discarica Tremonti di Bussi, quella considerata più pericolosa, valori altissimi su quel terreno e nelle aree limitrofe. E sono dati che si riferiscono a rilievi effettuati negli anni 2013-2014. Il Forum H2o ha visionato il piano di Caratterizzazione della discarica, stilato dall’allora commissario Adriano Goio e non esita a definire la situazione “drammatica”.
Nei 56 campioni analizzati dall’Arta ci sono valori del cancerogeno oltre 200 volte i limiti di legge, e secondo il Forum H2O:
“Facendo la media dei livelli di diossina nei 154 mila metri cubi rifiuti interrati, si ha una quantità complessiva di diossina di oltre un chilo, quando ha limiti di 0,01 microgrammi a chilo di terreno. Siamo nell’ordine di grandezza di quanto accaduto nell’incidente di Seveso nel 1976”, spiega Augusto De Sanctis del Forum.
Nella discarica Tremonti sono stati rilevati oltre alla diossina altre 57 sostanze oltre i limiti di legge per i terreni, si legge nel documento del Commissario di Governo.
In Corte d’Assise di Appello all’Aquila è in corso il processo di secondo grado per le vicende della megadiscarica Montedison, che coinvolge 19 imputati per avvelenamento e disastro ambientale. Poichè queste analisi sono state effettuate a cavallo tra il 2013 e il 2014 i nuovi elementi sono stati depositati come sopravvenuti nelle memorie dell’Avvocatura dello Stato, ma il collegio difensivo, con una dura contestazione, ha chiesto che gli atti non fossero allegati al processo.
I giorni si sono riservati di decidere sull’ammissione venerdì prossimo, giorno in cui dovrebbe essere resa nota anche la sentenza.
“Come già emerso nel corso della caratterizzazione del sito, il corpo rifiuti commisto al terreno risulta pesantemente contaminato da composti organici clorurati (con valori in alcuni casi molto elevati per quanto riguarda l’Esacloroetano ed il Tetracloroetilene), idrocarburi policiclici aromatici, mercurio e piombo. Le nuove indagini condotte hanno inoltre messo in evidenza la presenza in quantità significative di diossine e furani (espresse come sommatoria PCDD +PCDF)”, si legge nel documento.
”La diossina è anche fuori dalla Tremonti, sul bordo del fiume. I problemi riguardano anche i terreni sotto al corpo dei rifiuti fino a 20 metri di profondità con 16 diversi contaminanti oltre i limiti di legge – spiega De Sanctis -. Per esempio il tetracloroetilene è 1.088 oltre i limiti. Le acque di falda non stanno meglio con 26 sostanze tra tossiche e cancerogene oltre i limiti. La situazione per altro si va aggravando perchè i dati per le acque sono molto peggiorate rispetto alle analisi del 2007 quando esplose la vicenda Bussi con il sequestro dell’area da parte della magistratura di Pescara. Ad esempio si va dal ‘1,1 dicloroetilene’ che nel 2007 era 29.800 volte i limiti ad oggi che nel documento governativo è 140 mila volte oltre. Il cancerogeno cloruro di vinile passa da 136 volte a 2.080. L’acqua risulta inquinata fino ad 80 metri nel sottosuolo”.
Ora per il Forum è sostanzialmente inutile andare avanti con gli accertamenti, serve una sola cosa, la bonifica:
”I dati sono incontrovertibili e definiscono una situazione intollerabile che ha ancora oggi conseguenze per l’intera vallata come dimostrano i pesci al mercurio – chiude il Forum – e quindi ora basta: a dieci anni dalla scoperta della megadiscarica non si è fatto ancora nulla, nuove analisi non servono a niente, sarebbe un accanimento per ritardare l’unica cosa da fare: la bonifica”.