Controllo emozioni riduce stress e cardiopatie, a Pescara positivi risultati progetto pilota
PESCARA, 16 febbraio – La consapevolezza delle proprie emozioni è in grado non solo di dare benefici sull’autocontrollo e sulla capacità di recupero dallo stress, generando un miglioramento del quadro clinico di pazienti affetti da cardiopatie. La conferma del collegamento che c’è tra l’intelligenza emotiva e il benessere fisico arriva dal progetto di ricerca tutto abruzzese ‘Malattie da stress e cardiopatie’, che ha dato i primi risultati positivi.
L’iniziativa pilota, condotta dallo staff coordinato dal direttore del Scuola di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale Cpc di Pescara, Carlo Di Berardino, in collaborazione con il dirigente medico del Dipartimento di prevenzione della Asl di Pescara, Annarita Iannetti, è stata approvata dal comitato etico della provincia di Chieti e Pescara. Stamani la presentazione dei risultati, negli uffici dell’azienda sanitaria. C’erano, tra gli altri, insieme a Di Berardino e Iannetti, il direttore generale della Asl, Armando Mancini, e il direttore dell’Unità operativa complessa di Cardiologia dell’ospedale di Pescara, Gerardo Rasetti.
La fase pilota del progetto è stata portata avanti con la collaborazione tra l’Associazione Italiana Mindfulness Yoga (Aimy), il Dipartimento di prevenzione della Asl e la Uoc di Cardiologia. Il campione su cui sono stati eseguiti i trattamenti comprendeva 12 pazienti, con età media di 45 anni, tutti affetti da ipertensione essenziale. Con il programma Mindfulness Based Cardiopaty Management (Mbcm), nel giro di due mesi, dopo otto incontri basati su esercizi di consapevolezza, si è registrato un miglioramento del quadro clinico generale.
Riduzione dei tempi di capacità di recupero da un fattore di stress, migliore capacità di controllo dell’ansia, riduzione della depressione e miglioramento dello stato di benessere soggettivo: questi i risultati oggettivi del progetto, registrati attraverso test e biofeedback. In altre parole, la ricerca ha confermato che un aumento della consapevolezza emotiva riduce l’ansia e i tempi di recupero dallo stress, con conseguenti benefici dal punto di vista cardiaco e, più in generale, sul benessere del paziente.
Nel corso della presentazione dei risultati, Iannetti si concentra sull’importanza del legame tra corpo e mente e sul ruolo fondamentale dei cosiddetti cervelli periferici.
“Abbiamo sempre immaginato che il corpo fosse scisso dalla mente – dice il dirigente medico del Dipartimento di prevenzione della Asl – perché non avevamo gli strumenti per oggettivare le esperienze personali. Grazie alla scienza e alla tecnologia, quello che prima non vedevamo ora lo possiamo vedere. Il corpo ha dei cervelli periferici, come il cuore e l’intestino, fondamentali per il benessere della persona. Tutto l’organismo è manovrato da un sistema controllato totalmente dalle emozioni”.
Il direttore del Scuola di Psicoterapia Cognitivo Comportamentale sottolinea il valore che i risultati possono sulla politica sanitaria e sulla prevenzione.
“La sperimentazione ha una valenza quasi politica perché vorremo incidere sulla politica sanitaria in termini preventivi – sottolinea Di Berardino – Concentrandoci sulla medicina comportamentale, continueremo a collaborare per dimostrare che la psicologia è in grado di contribuire alla risoluzione dei problemi. L’auspicio è che questo dia origine ad un lavoro utile per le persone”.
Secondo il direttore generale della Asl, grazie ai risultati positivi, i trattamenti sperimentati potranno diventare una prassi.
“Il trattamento è stato eseguito con determinati strumenti i quali fanno interagire il cuore con la mente e con i cervelli periferici. Lo studio ha dimostrato un’influenza positiva sulle condizioni del paziente al termine dei trattamenti. E’ un progetto pilota, ma la procedura e la metodica applicata hanno dato risultati positivi e questo – conclude Mancini – ci induce a pensare di estendere l’iniziativa nel futuro”.