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Scuole e terremoto, i genitori teramani chiedono un incontro con tutti gli enti preposti

Scuole e terremoto, i genitori teramani chiedono un incontro con tutti gli enti preposti

TERAMO, 16 febbraio – La psicosi terremoto, unita alle dichiarazioni di gennaio della commissione Grandi Rischi e ai danni subiti dalle scuole dopo le scosse di ottobre, hanno spinto i genitori, sempre più allarmati, a chiedere un incontro congiunto a Comune, Provincia, Dirigenti scolastici, Rettore, Prefetto, e a tutti gli enti di pubblica sicurezza in cui affrontare diverse questioni a partire dai piani di evacuazione, sia delle scuole che degli edifici cittadini, in caso di terremoto. Ma non solo. Sul tavolo anche la proposta di trasferimento temporaneo, nei locali dell’Università a Colleparco, “degli alunni degli istituti frequentanti scuole ritenute fin da ora poco sicure in base ai dati a disposizione”, oltre alla richiesta di informazioni aggiornate in merito all’avanzamento delle attività volte alla costituzione del mini polo scolastico in zona Acquaviva-D’Alessandro e quello di Piano D’Accio-Stadio e sul dettaglio delle verifiche di vulnerabilità in corso.

A chiedere l’incontro agli enti interessati il comitato Genitori per al sicurezza nelle scuole di Teramo, capitanato da Leda Ragas, che chiede un confronto a tutto campo con l’obiettivo, tra l’altro, di concertare o rendere pubblico “se già esistente, un piano di viabilità stradale in caso di emergenza tra Comune, Prefettura, Protezione Civile, Vigili Urbani, Vigili del Fuoco ed altri Enti di Pubblica Sicurezza preposti che consenta di lasciare libera una o più strade per eventuali mezzi di soccorso, soprattutto nei percorsi da e verso le scuole”.

Tra le richieste da sottoporre nel corso dell’incontro richiesto agli organi competenti anche quella di aggiornare e rendere pubblico a tutta la popolazione, anche sinteticamente,  il “Piano di Protezione civile ed Emergenza comunale”, redatto a Gennaio 2009, sia per quanto concerne le procedure in caso di emergenza idrogeologica, sia in caso di emergenza sismica e  quella di “organizzare una procedura secondo la quale in caso di sisma superiore ad una determinata magnitudo da concordare, vengano avvisati i dirigenti scolastici dagli Enti preposti  in modo che sia organizzata l’evacuazione degli edifici scolastici a scopo precauzionale anche laddove la scossa tellurica non sia stata percepita”.

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