Caso Pescara Porto: via libera dalla commissione, lunedì la delibera approderà in Consiglio
PESCARA, 16 febbraio – Approda finalmente in Consiglio comunale, dopo una lunga querelle, la delibera su Pescara Porto, la società che ha chiesto di modificare la destinazione d’uso, da uffici a residenze, di due dei tre edifici di 21 metri da costruire nei pressi dell’area ex Edison, di fianco all’ex Cofa. Nella mattinata di oggi la delibera è stata esaminata e votata in commissione Gestione del Territorio ed è pronta per proseguire il proprio percorso verso il Consiglio Comunale di lunedì prossimo.
La partita in ballo non è di poco conto: ha a che fare con interessi milionari e con il futuro volto del lungomare Sud della città di Pescara. Basti pensare che a riaprire i giochi è stato un emendamento alla legge di stabilità approvato il 23 dicembre del 2014, che ha rimesso in moto il maxi progetto della società Pescara Porto: inizialmente, infatti, era prevista la costruzione di un albergo, poi la realizzazione di uffici e adesso la società vorrebbe edificare strutture residenziali.
Il 18 ottobre scorso, però, il dirigente del Dipartimento Attività Tecniche, Energetiche ed Ambientali del Comune di Pescara ha negato la concessione del nuovo permesso edilizio, rimandando ogni decisione al Consiglio comunale, sostenendo che per le abitazioni è necessaria una variante al Piano regolatore.
La Pescara Porto ha subito presentato ricorso al Tar, chiedendo che venisse annullato l’atto del dirigente comunale, ma i giudici hanno ritenuto infondate le pretese della società. La palla passa ora al Consiglio comunale, con la maggioranza che dovrà prendere posizione su una questione piuttosto spinosa.
Nei mesi scorsi, infatti, la delibera sul caso Pescara Porto è arrivata più volte in commissione, salvo poi essere ritirata, tra le proteste dell’opposizione di centrodestra, che ha accusato il centrosinistra di avere scelto di non decidere, per non prendere posizione su una vicenda che riguarda da vicino figure molto influenti a livello locale. La Pescara Porta, infatti, risulta intestata a due società minori: Viana, di cui sono azionisti i costruttori Andrea e Luca Mammarella, ed Uropa, di cui sono soci Ugo, Roberto e Paola Milia, figli di Giuliano Milia, storico legale di fiducia del presidente della giunta regionale Luciano D’Alfonso.
La vicenda ha creato contrasti e spaccature nella maggioranza, con l’assessore all’urbanistica Stefano Civitarese fermamente contrario alla realizzazione di abitazioni su quel tratto di riviera e l’assessore all’edilizia Loredana Scotolati schierata su posizioni opposte. Il sindaco Marco Alessandrini è sulla linea di Civitarese, ma anche per evitare il cristallizzarsi di imbarazzanti divisioni, ha preferito attendere il parere del Tar prima di portare la delibera in Consiglio. La seduta di lunedì si annuncia incandescente.