Pescara-Genoa 5-0, è già Zemanlandia. La prima vittoria in campionato è un trionfo
PESCARA, 19 febbraio – Una prestazione sconvolgente. Un gruppo di giocatori che per 24 partite era sembrato inadeguato perfino per un campionato dilettantistico, in tre giorni è stato trasformato in una squadra spettacolare, incisiva e travolgente. Zemanlandia è tornata: linea difensiva alta, verticalizzazioni ossessive e incursioni sulle fasce, regalano ai tifosi di casa la prima vittoria sul campo. Un 5-0 che ha il sapore della liberazione, ma che fa anche crescere i rimpianti. Se si fosse cambiato prima – viene da pensare – forse sarebbe stata un’altra storia.
In settimana il boemo ha lavorato sulla testa dei giocatori, infondendo pochi concetti, chiari e cristallini, come la leggerezza ritrovata in riva all’Adriatico. L’ex allenatore di Roma e Cagliari compone il suo 4-3-3 con Biraghi e Zampano terzini, Stendardo e Coda al centro della difesa, Bruno in mediana, Memushaj e Verre mezz’ali, Benali e Caprari sulle fasce e Cerri al centro dell’attacco. Il risultato è inaspettato e straordinario: neanche una stecca. L’effetto Zeman si fa sentire, ma è anche la dimostrazione che nelle ultime settimane la squadra non credeva più in Massimo Oddo.
In campo non c’è più traccia del Pescara molle, timoroso e impaurito. Ai biancazzurri, brillanti e sfrontati fin dal fischio d’inizio, bastano 5 minuti per portarsi in vantaggio con una verticalizzazione tipicamente zemaniana: lancio dalla metà campo di Bruno, palla a Cerri che va via a due avversari, dribbla Lamanna e da posizione defilata mette in rete con la complicità di Orban, che sfiora il pallone ma non riesce a liberare.
Il Genoa prova a reagire, ma il Pescara c’è e chiude bene gli spazi. Al 14′ rossoblu pericolosi con Simeone che fa partire un assist dalla sinistra, la palla attraversa tutta l’area, arriva Lazovic sulla fascia opposta, Palladino raccoglie ma calcia alto.
Al 19′ raddoppio dei biancazzurri: scambio corto su azione di calcio d’angolo, palla sulla trequarti a Biraghi, che buca la difesa avversaria e pesca Caprari in area: l’ex gioiellino della Roma, pupillo del boemo, supera di precisione Lamanna. E’ il Pescara di Zeman. Tifosi increduli sugli spalti.
Al 31′ il Pescara dilaga, ancora con una giocata di matrice inconfondibilmente zemaniana. Scambio Menushaj-Benali sullo stretto, il libico riceve sulla destra, si accentra in area e pesca l’angolino opposto: 3-0. Il pubblico di casa finalmente può esultare. Il boemo osserva impassibile in panchina.
I biancazzurri sono straripanti, continuano ad attaccare e sfiorano il quarto gol ancora con Benali. I tifosi del Genoa, sconvolti e contrariati, rimuovono gli striscioni e abbandonano lo stadio.
La ripresa inizia sulla falsariga dei primi 45 minuti. Al 5′ spettacolare ripartenza di Caprari, che supera con un sombrero un avversario, ara il campo per 40 metri e una volta in area lascia partire un tiro debole che Lamanna neutralizza senza troppi affanni. Biancazzurri scatenati: all’8′ sponda di Cerri per Benali, con quest’ultimo che conclude alto da pochi passi.
Il Pescara continua a macinare gioco come vuole mister Zeman. Juric, che ha già cambiato due giocatori, sente l’aria della disfatta e sceglie addirittura di coprirsi, sostituendo la prima punta Simeone con Edenilson.
Intorno al quarto d’ora il Pescara, che ha speso tanto nel primo tempo, abbassa un po’ il ritmo. Il Genoa prova ad approfittarne, ma non è abbastanza incisivo. Al 22′ la buona girata di Pandev in area finisce in corner. Al 26′ Caprari, dalla propria metà campo, innesca una spettacolare ripartenza: apertura per Verre sulla sinistra, palla a Memushaj sulla fascia opposta, cross in mezzo per Benali che arriva in ritardo di un soffio.
Al 36′ il Pescara cala il poker, ancora con una splendida giocata di Caprari sulla destra, che dal limite dell’area trova l’angolino alla destra di Lamanna. Un minuto dopo scatto d’orgoglio del Genoa, ma Pinilla in scivolata spedisce alto a pochi passi dalla porta difesa da Bizzarri. Sei minuti dopo arriva addirittura il quinto gol: Zampano straripante sulla destra, palla in mezzo per Cerri che di piatto raccoglie e mette in rete. Il pubblico si stropiccia gli occhi e inneggia a Zeman.
Prima gara della nuova era Zeman sulla panchina del Pescara e prima vittoria della squadra biancazzurra. Una vittoria ottenuta alla maniera del boemo. E’ evidente che il Genoa è una squadra in difficoltà, ma il Pescara nel corso del campionato aveva incontrato altre formazioni che evidenziavano problemi, senza mai cavarne nulla. E’ troppo tardi per poter riaprire i giochi in chiave salvezza, ma quanto meno i tifosi del Delfino possono sperare in un finale di campionato dignitoso e andare allo stadio per assistere alle gare di una squadra che dà spettacolo: biancazzurri devastanti in attacco, la notizia è che in chiave difensiva non rischiano praticamente nulla. Al novantesimo applausi per tutti e si torna a sorridere.
PESCARA (4-3-3): Bizzarri, Zampano, Stendardo, Coda (81′ Bovo), Biraghi, Verre (27′ st Muntari), Bruno, Memushaj, Caprari, Cerri, Benali (30′ st Pepe). A disposizione: Fiorillo, Crescenzi, Kastanos, Brugman, Vitturini, Mitrita, Muric, Fornasier. All. Zdenek Zeman
GENOA (4-2-3-1): Lamanna, Izzo, Burdisso, Laxalt, Orban, Cataldi, Hiljemark (29′ pt Pandev), Lazovic (1′ st Pinilla), Rigoni, Palladino, Simeone (16′ st Edenilson). A disposizione: Rubinho, Zima, Cofie, Beghetto, Munoz, Brivio, Morosini, Ninkovic. All. Ivan Juric
ARBITRO: Abbattista di Molfetta
RETI: 5′ Cerri, 19′ Caprari, 31′ Benali, 81′ Caprari, 88′ Cerri
CORNER: 9-5 per il Genoa
AMMONITI: Rigoni (G), Biraghi (P), Caprari (P)