Assunzioni alla Asl di Teramo, la Fp Cgil contro la Regione: “Solo fumo negli occhi”
TERAMO, 27 febbraio – Gli annunci degli ultimi mesi sulle assunzioni all’interno della Asl teramana rappresenterebbero, per il sindacato “solo fumo negli occhi”. A sostenerlo, in particolare, la Fp Cgil che denuncia come le assunzioni sbandierate dalla Regione coprano solo una minima parte della carenza di organico che si registra all’interno dell’azienda sanitaria. Una situazione a fronte della quale il sindacato chiede un tavolo di confronto per affrontare le diverse questioni sul tappeto.
“Negli ultimi mesi assistiamo, con cadenza quasi settimanale, ad annunci da parte della Regione Abruzzo aventi ad oggetto nuove assunzioni alla Asl di Teramo – tuona il segretario della Fp Cgil Teramo Pancrazio Cordone – ma la Regione non dice, né attraverso i suoi rappresentanti istituzionali né tantomeno attraverso i dirigenti regionali, che sono assunzioni che coprono circa un terzo le cessazioni che si sono avute in questi anni solo per pensionamenti”.
Per il sindacato, dunque, le assunzioni messe sul tappeto non sarebbero comunque sufficienti a coprire la carenza d’organico della Asl e soprattutto la differenza che esiste tra la dotazione organica dell’azienda sanitaria teramana e le sue colleghe abruzzesi.
“L”organico della Asl di Teramo è inferiore di oltre 700 unità rispetto la media delle altre Asl, penalizzando così una intera comunità ed alimentando la mobilità passiva – continua Cordone – Ma la Regione, cosa ben più grave, oltre a non dire non fa. Non fa una legge che consenta la stabilizzazione dei precari in sanità, a differenza di quanto avvenuto in diverse regioni d’Italia, continuando a rendere precaria la condizione lavorativa di figure necessarie a garantire i livelli essenziali di assistenza previsti per legge e non faq le nomine dei componenti le commissioni che devono selezionare i dirigenti medici per procedere a nuove assunzioni, tenendo di fatto bloccate le già eseguite possibilità di assunzioni della Asl di Teramo”.
Una situazione di costante mortificazione della sanità teramana, secondo il sindacato, che chiede alla Regione di aprire subito un tavolo di confronto con le rappresentanze dei lavoratori,”perché i cittadini della Provincia di Teramo non debbano vivere sulla propria pelle la differenza tra sistemi sanitari territorialmente adiacenti“.