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Ad otto mesi dalla fusione con la Banca di Teramo bilancio positivo per la Bcc di Castiglione e Pianella

Ad otto mesi dalla fusione con la Banca di Teramo bilancio positivo per la Bcc di Castiglione e Pianella

TERAMO, 29 marzo – Ad otto mesi dalla fusione con la Banca di Teramo la Bcc di Castiglione M.R. e Pianella traccia un primo bilancio. E lo fa snocciolando dati positivi e che per il presidente della realtà bancaria teramana Alfredo Savini, confermano la bontà dell’operazione del giugno 2016 che dato vita ad un’unica banca cooperativa con più di 35 mila clienti e 145 dipendenti.

Il bilancio di esercizio 2016, secondo i dati forniti dall’istituto di credito, si è chiuso con un utile di oltre 2 milioni di euro, “al netto dei costi per interventi di sostegno a favore del sistema di 380 mila euro e dopo aver destinato circa 15 milioni a ulteriori accantonamenti”, per incremento dei fondi a protezione del rischio di credito. I I dati parlano inoltre di un miglioramento dell’indice di copertura delle sofferenze, (58%, contro il 52% ante fusione), di una copertura delle inadempienze probabili del 27 per cento rispetto al precedente 9 per cento, di una copertura degli scaduti hanno ora una copertura del 9% rispetto alla precedente del 2%.

Tra i dati anche quelli relativi alle masse amministrate gestite, pari a quasi 2 miliardi di euro, e al patrimonio, che si attesta a 65 milioni di euro, dei quali oltre 30 milioni di ‘patrimonio libero’ e un indice di solidità patrimoniale (Total Capital Ratio) rimasto, dopo la fusione, al 18%, “ampiamente al di sopra dei requisiti minimi regolamentari e della media del sistema del credito cooperativo che si attesta al 16%, oltre che della media del sistema bancario”.

Un’acquisizione, quella della Banca di Teramo, che per l’istituto di credito nato a Castiglione M.R. 60 anni fa avrebbe portato dunque ad un rafforzamento deinumeri, con una raccolta diretta superiore a 648 milioni e impieghi pari a 529 milioni.

‘L’aggregazione è stata anche la risposta all’evoluzione dei mercati e del sistema bancario – commenta Savini – con la fusione la banca ha conseguito una migliore efficienza operativa aumentando la dimensione minima necessaria per fare banca oggi e valorizza pienamente il radicamento sul territorio senza dispersione di risorse in attività non a servizio diretto della clientela. In tal modo, il confronto con la concorrenza è più efficace ed è più elevata la capacità di rispondere, con nuovi prodotti e servizi adeguati, alle aspettative di soci e clienti’.

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