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Alfano a Teramo difende la riforma costituzionale e la manovra

Alfano a Teramo difende la riforma costituzionale e la manovra

TERAMO, 16 ottobre – Alfano difende tutto: i cambiamenti alla Costituzione, la manovra che potrebbe non piacere all’Europa, in definitiva il percorso che il governo Renzi traccia per tenere fino alle elezioni del 2018.

Il ministro dellInterno, a Teramo per supportare il “sì” al referendum del 4 dicembre parla della riforma costituzionale come

“dell’ultimo treno per il cambiamento, una chance da non sprecare. E’ una grande bugia di chi sostiene che dopo il fallimento di questa riforma se ne fa subito un’altra. L’ultimo tentativo è stato di dieci anni fa, potrebbero passarne anche 20. E’ l’occasione per chi vuole diminuire i posti della politica, i costi delle istituzioni, snellire i procedimenti legislativi. Nessun ideale viene toccato o intaccato, si tocca la macchina, si tocca il funzionamento, perchè dopo settant’anni credo che un pit stop faccia bene”.

Anche il giudizio sulla manovra è più che positivo:

“E’ una manovra nella quale si investe sulle forze dell’ordine, si incentiva ancora di più la famiglia, si diminuiscono le tasse, si rottamano interessi e more nelle cartelle esattoriali, si chiude Equitalia, so che è forte dirlo ma probabilmente non potevamo chiedere nulla di più di quello che abbiamo chiesto e ottenuto”.

Nel corso dell’incontro teramano Alfano è tornato, con una piccola digressione, anche sul tema dei migranti:

“Tre anni fa, a ottobre, a Lampedusa, ho deciso che mi sarei battuto per far sì che i profughi fossero distribuiti in Europa e che mai e poi mai avrei dato l’ordine di farli morire. Perché siamo un grande Paese e non facciamo morire nessuno. Intanto salviamo tutti, poi quando li tiriamo fuori chiediamo se sono profughi o irregolari. Forse sarebbe stato più conveniente girarsi dall’altra parte, ma cosa sarebbe stato del Mediterraneo? Abbiamo scelto di essere l’Italia della fatica e del coraggio, abbiamo scelto di fare la cosa giusta in un momento difficile”.

Tra gli interventi, anche quello del presidente di Confindustria abruzzo Agostino Ballone, che ha sottolineato come le motivazioni del si dell’associazione imprenditoriale alla riforma costituzionale siano di ordine economico:

“Motivazioni di carattere economico che posso racchiudere in quattro filoni principali: stabilità politica, che è di per sè un valore economico perché la chiarezza delle nostre istituzioni dà certezza della durata dei governo e quindi la programmazione economica che può venir fuori da un governo stabile sarà sicuramente di valore; revisione del titolo V, che è un ulteriore valore economico visto che la maggior parte dei contenziosi che arrivano alla corte costituzionale sono per difetti di attribuzione; superamento del bicameralismo in quanto velocizza il processo decisionale; credibilità internazionale”.

Soddisfazione per il testo di riforma costituzionale è stato infine espresso dal presidente della Regione Luciano D’Alfonso per il quale verrà finalmente superato “quel safari conflittuale per quel che concerne le competenze delle Regioni e quelle dello stato centrale”.

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