Pescara-Roma 1-4, prestazione umiliante e biancazzurri in B con cinque giornate di anticipo
PESCARA-ROMA, 24 aprile 2017 – Il Pescara dice addio alla serie A, al termine di un campionato umiliante, che ha relegato i biancazzurri nel ruolo di semplice comparsa. L’Empoli adesso è troppo lontano e l’aritmetica condanna alla retrocessione i biancazzurri con cinque giornate di anticipo. La Roma, che vuole vincere per difendere il secondo posto in classifica, passeggia sulla squadra di Zeman. Il boemo, che ha poche colpe nella disfatta complessiva in campionato, perde la sfida contro il suo passato. Circa duemila i tifosi provenienti dalla Capitale. Spazio vuoto nella parte centrale della curva pescarese, dove campeggia l’ormai consueto striscione di protesta: “La vostra presenza… la nostra assenza”.
I ragazzi di Spalletti partono subito forte e dopo sessanta secondi vanno in vantaggio con Salah, ma l’arbitro annulla per fuorigioco. Il Pescara risponde al 6′ con una gran botta di Bahebeck, sporcata dalla deviazione di un difensore giallorosso: la traiettoria della sfera per poco non inganna Szczesny. Sul ribaltamento di fronte è velocissimo Salah, che fende tre quarti di campo e appoggia per l’accorrente El Shaarawy, ma il tiro è debole e Fiorillo respinge con i piedi.
Partita viva e apertissima, con i biancazzurri che ci provano e gli ospiti che quando accelerano fanno paura. Altissima la linea difensiva dei ragazzi di Spalletti, che al 10′ sfiorano nuovamente la rete con un traversone dalla destra raccolto in scivolata da El Shaarawy: la palla, però, finisce alle stelle.
Al 14′ altra palla-gol per la Roma, con Dzeko che colpisce di testa, tutto solo in area, ma il tiro a giro sfiora la traversa. Tre minuti dopo pasticciaccio di Coda in difesa, Dzeko è solo davanti a Fiorillo e colpisce di potenza, ma ha poco margine e il portiere biancazzurro respinge. I giallorossi continuano a macinare gioco, stringendo d’assedio i padroni di casa: ci prova anche Strootman, con un tiro a giro che lambisce il palo alla destra di Fiorillo. Al 20′ clamorosa traversa colpita da Nainggolan dall’altezza del dischetto del rigore. E’ un tiro al bersaglio.
Al 31′ si rivede il Pescara, in contropiede, con Baehbeck, che viene chiuso in corner all’ultimo istante da un avversario. Intorno alla mezz’ora la pressione della Roma sembra allentarsi e i biancazzurri provano a mettere la testa al di là della metà campo, rendendosi pericolosi le iniziative di Benali, Zampano e Bahebeck.
I giallorossi però non mollano la presa e fanno valere la propria qualità e il proprio dinamismo. Il gol dello 0-1, meritato, arriva ad un minuto dal termine del primo tempo: discesa di El Sharaawy, palla in mezzo per Strootman, che a porta vuota non può sbagliare. Il Pescara si riversa con rabbia nell’area avversaria, ma sul ribaltamento di fronte Salah se ne va velocissimo sulla destra, brucia il diretto avverario, serve un assist delizioso per Dzeko sull’altro fronte, palla in mezzo per l’accorrente Nainggolan che deposita in rete. Uno-due micidiale dei giallorossi.
Nella seconda frazione la musica non cambia. Al 3′ Salah regala una perla dal limite dell’area, con un tocco delizioso che si insacca nell’angolino destro della porta difesa da Fiorillo. Il Pescara sfiora il gol con Benali in contropiede e sul ribaltamento è El Shaarawy a rendersi pericoloso.
Il Pescara alza bandiera bianca e la Roma può dilagare. Salah e Dzeko finiscono da soli a tu per tu con il portiere biancazzurro, ma sono leziosi e sprecano. Non c’è più partita e i biancazzurri fanno quasi tenerezza: provano a ridimensionare il passivo con Biraghi e Baehbeck, ma peccano di precisione in avanti e si espongono alle ripartenze avversarie. Con una di queste, al 14′, la Roma cala il poker, ancora con Salah, al termine di uno scambio prefetto con El Shaarawy. Al 19′ l’attaccante francese del Pescara pecca di egoismo, concludendo da posizione defilata invece di servire Benali libero in area. Un minuto dopo ci prova ancora Bahebeck dalla destra, ma la palla fa la barba al palo opposto.
Per la Roma è poco più di una partita di allenamento. I giallorossi abbassano i ritmi e il Pescara prova ad approfittarne. Al 31′ Caprari sfiora la rete con uno splendido tiro a giro deviato in corner da Szczesny. Sette minuti dopo arriva il gol della bandiera firmato da Benali, che raccoglie in area un cross dalla destra bucato da Manolas. C’è ancora tempo per il palo colto da Biraghi, su punizione, a tre minuti dal novantesimo.
Finisce la gara, al triplice fischio di Irrati e finisce la mesta comparsa del Pescara nella massima serie. In vista della prossima stagione c’è da fare tabula rasa. In questa squadra sono pochi gli elementi da salvare, sia per le caratteristiche tecniche che in larga parte non si addicono al gioco di Zeman e sia per i chiari limiti evidenziati. Bisogna voltare pagina, in modo drastico e definitivo, anche per non portarsi dietro scorie velenose, che rischierebbero di condizionare negativamente il prossimo campionato.
PESCARA (4-3-3): Fiorillo, Zampano, Bovo, Coda (35′ st Fornasier), Biraghi, Coulibaly (22′ st Verre), Muntari (1′ st Bruno), Memushaj, Benali, Bahebeck, Caprari. A disposizione: Bizzarri, Aldegani, Crescenzi, Kastanos, Brugman, Cerri, Mitrita, Muric, Milicevic. Allenatore: Zdenek Zeman
ROMA (4-2-3-1): Szczesny, Rudiger, Manolas, Fazio, Emerson (35′ st Juan Jesus), Strootman, Paredes (37′ st Perotti), Salah, Nainggolan, El Shaarawy, Dzeko (70′ st Grenier). A disposizione: Lobont, Allisson, Bruno Peres, De Rossi, Perotti, Vermaelen, Mario Rui, Gerson. Allenatore Luciano Spalletti
Arbitro: Irrati di Pistoia
Reti: 44′ Strootman (R), 45′ Nainggolan (R), 48′ Salah (R), 59′ Salah (R), 83′ Benali (P)
Corner: 9-5 per il Pescara
Ammoniti: Biraghi, Muntari
Spettatori: 15.368