Prostituzione: giro di brasiliane tra L’Aquila e Avezzano, tre denunce
L’AQUILA, 3 maggio – I contratti di affitto degli appartamenti erano regolari e anche i pagamenti dovuti. Un po’ meno l’attività che si svolgeva all’interno delle abitazioni, dove, secondo gli accertamenti della Sezione criminalità straniera e prostituzione della Squadra mobile della questura dell’Aquila si alternavano prostitute sudamericane. Tre persone denunciate a conclusione di un’indagine durata otto mesi: due donne e un uomo.
A gestire tutta l’operazione, che sembra portasse fiorenti guadagni, era l’uomo, un sudamericano che lavorava con la complicità di due donne, un a sudamericana anche lei, l’altra italiana. Cinque le case di appuntamento che avevano organizzato, tre all’Aquila e due ad Avezzano, in cui si alternavano le ragazze.
L’italiana aveva il compito di selezionare gli appartamenti: si presentava come la moglie dell’uomo, rassicurando con la sua presenza i padroni di casa e curava tutti i rapporti, anche pagando personalmente, attraverso i bonifici, le spese mensili.
La prima casa era stata aperta al Torrione e, visto l’apprezzamento ricevuto, i tre avevano deciso di aprire una seconda “sede” in zona Villa comunale e una terza nella zona ovest della città.
Poi i guadagni erano stati investiti in altri due appartamenti ad Avezzano.
La pubblicità, attraverso internet era semplice e anche abbastanza economica, qualche solo in più veniva investito per gli annunci sui giornali, in cui era pubblicato il numero telefonico delle ragaze.
Che cambiavano sempre per ampliare il mercato.
E che erano entrate a perfezione nel meccanismo, visto che prendevano i loro appuntamenti con toni estremamente “evocativi” anche per quanto riguardava le eventuali somme da pagare.
Molte di loro sono state identificate nell’ambito dell’inchiesta.