Padre e figlio morti assiderati a Poggio Umbricchio, chiesta l’archiviazione del fascicolo
TERAMO, 16 maggio – La morte di Mattia Marinelli, 22 anni, e del padre Claudio, 56 anni, morti assiderati a gennaio, a Poggio Umbricchio, dopo essere stati sorpresi da una tempesta di neve mentre stavano cercando della benzina per alimentare il generatore di casa durante i durissimi giorni di black out che insieme al maltempo avevano messo in ginocchio la provincia di Teramo, fu una tragica fatalità. Almeno secondo quanto emerso dalla indagini coordinate dalla Procura di Teramo, con il pm Davide Rosati che nei giorni scorsi ha chiesto l’archiviazione del fascicolo, contro ignoti, aperto all’indomani della tragedia.
Nel corso delle indagini, infatti, non sarebbero emerse responsabilità per il duplice decesso.
Claudio e Mattia morirono il 18 gennaio e a dare l’allarme, non vedendoli rientrare, furono gli stessi familiari.
Secondo quanto ricostruito all’epoca i due, insieme al fratello di Mattia, erano usciti in auto per cercare della benzina per il generatore utilizzato per riscaldare la casa, ma durante il ritorno verso casa l’auto si era fermata e così i tre avevano deciso di proseguire a piedi.
Ma durante il tragitto il padre e il figlio più piccolo erano rimasti indietro ed erano stati sorpresi dalla bufera. I loro corpi, ormai senza vita, furono ritrovati il giorno dopo, a pochi metri di distanza l’uno dall’altro.