Acerbo denuncia: “Dopo l’aggressione omofoba, altre violenze fasciste a Pescara Vecchia”
PESCARA, 21 maggio 2017 – Dopo l’aggressione di stampo omofobo denunciata dall’Arcigay, avvenuta due sere fa sul lungomare di Pescara, emerge un altro inquietante episodio di violenza, consumatosi nel centro storico del capoluogo adriatico, davanti ad un circolo Arci, associazione appartenente ad un’area culturale di sinistra. A riferirlo, mettendo in collegamento le due vicende, è il segretario nazionale di Rifondazione Comunista, Maurizio Acerbo, storico leader della sinistra antagonista a Pescara e in Abruzzo. “Tornato a Pescara dopo la meravigliosa manifestazione antirazzista di Milano – scrive Acerbo in una nota – apprendo dell’aggressione omofoba ai due ragazzi gay sulla riviera e di una nuova aggressione, stanotte, davanti a un locale del centro storico ai danni di due giovani finiti al pronto soccorso”.
L’esponente di Rifondazione, riferendosi al secondo episodio, aggiunge:
“In questo caso gli aggressori, oltre ad autodefinirsi razzisti, hanno ostentato saluti romani e inneggiato al duce. Il circolo Arci in via delle Caserme, davanti al quale, è avvenuta l’aggressione è già stato oggetto di altre incursioni di questi neofascisti”.
Alla luce degli ultimi eventi, Acerbo invita a non sottovalutare l’accaduto:
“Non è la prima volta che accade in giro per la nostra città. Sovente gli aggrediti non denunciano. Non è tollerabile che a Pescara circolino uno o più gruppi di squadristi dediti alle aggressioni violente. Le forze dell’ordine e la magistratura hanno il dovere di individuarli, punirli e affidarli alle cure di qualche assistente sociale o psichiatra. Questi episodi, se non affrontati con decisione, possono condurre a tragedie. Ricordo il rifugiato nigeriano ammazzato a Fermo, i due assassinati a pugni a Chieti”.
Infine un richiamo alle istituzioni:
“La nostra Repubblica è fondata sulla Costituzione nata dalla Resistenza. E’ compito delle istituzioni garantire la convivenza civile e la sicurezza dei cittadini. Invito il sindaco a chiedere immediatamente la convocazione del tavolo per l’ordine e la sicurezza mettendo al centro la questione. Pescara ha una lunga tradizione di tolleranza e confronto sempre tenuto sul piano del rispetto e della nonviolenza. Cittadine e cittadini hanno il diritto di poter vivere la città senza dover temere per la propria incolumità”.