Ricostruzione fuori cratere, Di Marco: “Comuni abbandonati e tecnici senza stipendio da mesi”
PESCARA, 6 giugno – Una ricostruzione difficile quella nei comuni fuori cratere e con i tecnici dei relativi Utr (uffici territoriali della ricostruzione) senza stipendio da oltre 8 mesi. A denunciare una situazione diventata ormai insostenibile il Presidente della Provincia di Pescara, Antonio Di Marco, che nell’esprimere solidarietà e vicinanza al sindaco di Cugnoli, Lanfranco Chiola, capofila dell’associazione dei comuni del comprensorio pescarese, sede Utr 5 dei Comuni fuori cratere, annuncia la volontà di scrivere a parlamentare e sottosegretari “per conoscere quali azioni intendono mettere in campo per salvare i tanti cittadini che hanno bisogno di portare a termine le pratiche necessarie per ricostruire le proprie case”.
Ad oggi, infatti, la ricostruzione fuori cratere sarebbe di fatto bloccata, con pratiche già depositate e finanziabili “ferme negli uffici senza la sicurezza che verranno istruite, dato che i professionisti teoricamente incaricati potrebbero lasciare il loro posto da un momento all’altro“.
Secondo una stima provvisoria, lo stallo riguarderebbe 680 milioni di euro di lavori per 3.800 immobili danneggiati e i Comuni capofila, che fino ad oggi avrebbero cercato di tamponare la situazione con le proprie forze, non sarebbero più in grado di andare avanti in quanto per pagare gli stipendi si taglierebbero servizi essenziali ai cittadini, “determinando una situazione di cattiva gestione e seri problemi di bilancio”.
“In pratica – dichiara il presidente Di Marco – sta avvenendo anche a questo livello quello che è accaduto con le Province italiane: riconosciute come fondamentali per la gestione della viabilità e delle scuole, validate nella sua appartenenza all’assetto istituzionale riconosciuto dalla Costituzione, continuano a sopravvivere senza i necessari trasferimenti da parte dello Stato. Abbiamo resistito, abbiamo tamponato in tutti i modi le emergenze, ma ora dobbiamo far sapere, dai livelli più alti delle istituzioni fino ai cittadini, che le Province potrebbero abbandonare il campo, chiudendo strade e scuole”.
Dura la presa di posizione del sindaco di Cugnoli:
“Mesi di rassicurazioni da parte degli enti sovraordinati sono rimaste parole sterili prive di concretezza – dichiara Lanfranco Chiola – poiché ad oggi non c’è stato alcun trasferimento di risorse dagli organi competenti per la retribuzione dei professionisti che si occupano ogni giorno delle attività tecnico – amministrative delle pratiche di richiesta di contributo per gli immobili danneggiati dal sisma del 6 aprile 2009 per tutti i 75 Comuni ‘fuori Cratere’ delle Province di Pescara, Chieti, Teramo e L’Aquila convenzionati . Non possiamo abbandonare migliaia di cittadini sconfortati e preoccupati per il proprio futuro che hanno dovuto lasciare la propria casa – dichiarata inagibile – da più di otto anni e che non sanno quando e se potranno rientrare nelle proprie abitazioni”.
Finora i Comuni coinvolti hanno tamponato assicurando il ‘minimo sindacale’ ai professionisti, ma ora non sarebbero più in grado di andare avanti.
“Scriverò ai nostri parlamentari e sottosegretari – conclude Di Marco -per conoscere quali azioni intendono mettere in campo per salvare i tanti cittadini che hanno bisogno di portare a termine le pratiche necessarie per ricostruire le proprie case, sulla base di risorse, questo è il paradosso, già disponibili. Mancano solo i soldi per i compensi dei tecnici, un’inezia, rispetto ai milioni stanziati per la ricostruzione”