Inchiesta sull’acqua del Gran Sasso, ascoltato anche un rappresentante dell’Istituto superiore di sanità

TERAMO, 8 giugno – Prosegue senza sosta l’inchiesta per presunto inquinamento ambientale aperta dalla Procura di Teramo sull’emergenza acqua. Tanto che nei giorni scorsi il pool di magistrati che si occupa dell’inchiesta, attualmente senza indagati, ha ascoltato anche un rappresentante dell’Istituto superiore di sanità. E se sul contenuto di quanto chiesto e detto dal rappresentante dell’Iss vige il massimo riserbo è evidente che l’obiettivo della Procura è quello di indagare a tutto campo sull’intero sistema idrico del Gran Sasso
Perché l’inchiesta, partita dopo l’episodio del mese scorso in cui l’acqua fu dichiarata non potabile per mezza provincia di Teramo (con l’allarme poi rientrato in appena 12 ore), mettendo in luce ancora una volta la fragilità del sistema, mira ad accertare eventuali responsabilità ad ampio raggio.
Nelle scorse settima, intanto, sono stati acquisiti numerosi documenti, con le indagini delegate al Noe.
Intanto, mentre l’indagine prosegue, le associazioni ambientaliste continuano con le varie iniziative di sensibilizzazione e protesta. Tra queste l’incontro organizzato per sabato 17 giugno dall’Osservatorio indipendente sull’acqua del Gran Sasso, che si svolgerà nella sala polifunzionale della Provincia e al quale sono stati invitati a partecipare rappresentanti della Regione Abruzzo, del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e dell’Autostrada dei Parchi con l’obiettivo di confrontarsi sul “grado di sicurezza del sistema idrico del Gran Sasso, ponendo l’attenzione su cosa è stato fatto e cosa si dovrà fare per la tutela dell’acqua considerata la permeabilità di due siti potenzialmente inquinanti: i Laboratori dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e i trafori autostradali dell’A24“.
“L’Osservatorio è convinto che trasparenza e partecipazione siano due elementi indispensabile per ricostruire la fiducia dei cittadini verso tutti gli enti che hanno a che fare con l’acquifero del Gran Sasso – scrivono le associazioni – e l’incontro del 17 giugno sarà l’occasione per comprendere e valutare la reale disponibilità degli enti al confronto e alla trasparenza nei processi decisionali”.