TERAMO, 29 giugno – Davanti al gip Fitim Koldashi, l’albanese di 27 anni arrestato per l’omicidio del 22enne di etnia rom Manuel Spinelli, dimesso dall’ospedale qualche giorno fa e attualmente detenuto in carcere con l’accusa di omicidio volontario, ha scelto di parlare raccontando la sua versione dei fatti. Versione che, da quanto si apprende, confermerebbe quanto ripreso dalle telecamere di sicurezza presenti nell’area.

Davanti al gip Giovanni De Rensis il 27enne albanese, assistito dagli avvocati Paola Pedicone e Antonio Di Gaspare, avrebbe confermato la casualità dell’incontro, la discussione nata sul momento, la scazzottata. Una scazzottata nella quale l’albanese ha avuto la peggio, tanto da riportare diverse lesioni, e con il ragazzo che avrebbe tirato fuori il coltello, che portava con sè, solo per difendersi.

Tanto da aver tirato alcuni fendenti alla cieca, senza accorgersi di aver colpito al cuore la vittima.

Una versione quella fornita al gip che confermerebbe quanto emerso fino ad oggi dalle indagini, delegate al nucleo operativo del comando provinciale dei Carabinieri di Teramo,coordinati dal capitano Roberto Petroli.

La vittima martedì 20 era stato a cena con il padre e un’altra persona in una pizzeria di Alba Adriatica. All’uscita l’incontro casuale con l’albanese, che in quel momento stava passando in auto.
Secondo la ricostruzione di quella sera, effettuata anche grazie all’ausilio dei filmati delle telecamere di sicurezza presenti nell’area, l’albanese sarebbe passato vicinissimo con la macchina al gruppetto. Forse qualche sguardo di troppo, qualche parola grossa.

I filmati l0 hanno ripreso scendere dall’auto, iniziare a discutere con i tre, poi la scazzottata.

Nel video si vedrebbe anche uno dei tre rom cercare di sedare la rissa senza riuscirvi. Poi i fendenti sferratì dall’albanese, con due coltellate che hanno raggiunto il 22enne al volto e al cuore.