Abruzzo, il M5S scrive a Gentiloni: “Disastro nei conti della Regione, va commissariata”
PESCARA, 7 luglio – E’ un affondo durissimo quello del M5S sui conti della Regione Abruzzo, con i consiglieri regionali Sara Marcozzi, Riccardo Mercante, Domenico Pettinari, Gianluca Ranieri e Pietro Smargiassi che dopo aver puntato il dito contro i “comportamenti dilatori ed omissivi” dell’amministrazione regionale di fronte ai numerosi rilievi della magistratura contabile chiedono al presidente del Consiglio Paolo Gentil0ni e al Ministro dell’economia Pier Carlo Padoan di commissariare l’ente.
“Sembra di rivivere gli anni precedenti al commissariamento della sanità causata dalle negligenze della Giunta Del Turco – hanno dichiarato i consiglieri in conferenza stampa – Non hanno imparato nulla. Per questa ragione, abbiamo deciso di investire del gravoso problema direttamente la Presidenza del Consiglio dei Ministri”.
Marcozzi, in particolare, ha sottolineato come “nonostante i ripetuti richiami di Corte dei Conti e Corte Costituzionale, questa Regione continua ad attuare comportamenti dilatori e omissivi che imprigionano i conti dell’Abruzzo in reiterate violazioni di legge“, con il movimento che ha posto alla base della richiesta di commissariamento “ben 11 gravi negligenze contabili che vedono la Regione Abruzzo operare contro i principi di legalità“.
“Numerose sono state le novità normative in tema di contabilità pubblica dal 2011 a oggi, novità che attengono all’esame dei ‘bilanci preventivi’, all’esame dei ‘rendiconti consuntivi’, alla parifica del ‘rendiconto generale della regione’ e a maggiori poteri di controllo da parte della Corte dei Conti – hanno rilevato i Cinque Stelle – Queste novità normative, approvate anche al fine di rafforzare il coordinamento della finanza pubblica tra i livelli di governo statale e regionale, appaiono svilite e svuotate nella loro efficacia dall’azione della Giunta regionale a guida del Presidente Luciano D’Alfonso”.
Il movimento ha in particolare puntato il dito contro la mancata approvazione dei rendiconti, sottolineando come l’ultimo parificato risalga al 2012 ed sia “ancora in attesa dell’assorbimento, da parte di Regione Abruzzo, della totalità delle misure consequenziali inviate in sede di parifica dalla Sezione“, e ha rilevato come la Corte Costituzionale, abbia “dichiarato con sentenza n. 89/2017 depositata il 27 aprile 2017 l’illegittimità costituzionale di numerosi articoli della “legge finanziaria 2013“. Sotto accusa anche il mancato riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi “con la consequenziale incapacità di determinare l’esatto ammontare del disavanzo d’esercizio, ad oggi quantificabile sulla base del rendiconto 2012 in oltre 574 milioni di euro ai quali vanno certamente aggiunti i 174 milioni di euro di anticipazione di liquidità surrettiziamente non contabilizzati a disavanzo, per un totale di 748 milioni di euro per ora“.
“Siamo il peggior esempio d’Italia – hanno tuonato i 5 stelle – nessun Governo regionale ha operato peggio di quello di Luciano D’Alfonso che, seguendo il cattivo esempio ereditato dal precedente esecutivo di centro-destra guidato da Gianni Chiodi, ha fatto sprofondare l’Abruzzo in questa grave situazione di incertezza e instabilità. Lo dicono i fatti, i documenti e lo dice la Corte dei Conti. E’ ora che ne prenda atto anche lo stesso Presidente. Ma visto che una simile presa di coscienza è improbabile da parte di chi del narcisismo e dell’autoreferenzialità ha fatto l’unica ragione di esistenza in vita, ci troviamo costretti a chiedere l’intervento di un organo superiore, che riporti in Abruzzo la legalità e ridia dignità ad una regione mortificata dall’arroganza e dal pressapochismo di chi la sta guidando”.
Immediata la replica dell’assessore regionale al bilancio Silvio Paolucci, che assicura il riallineamento dei conti entro settembre accusa i cinque stelle di non interessarsi al futuro dell’Abruzzo:
“Al M5S, che scomoda il premier Gentiloni per la vicenda dei bilanci della Regione Abruzzo, dico chiaramente: voi non avete a cuore le sorti di questa regione. Se attuassimo le ricette da loro propalate dovremmo azzerare gli stanziamenti per il sociale e per i trasporti, con conseguenze gravissime sulla popolazione. Il loro modo di fare denota la più totale mancanza di esperienza politica e capacità amministrativa. Sarebbe semplicissimo operare con la scure, ma a pagarne le conseguenze sarebbero i cittadini abruzzesi cui loro dicono tanto di tenere. E allora altro che nuovi ospedali: verrebbero a mancare persino i fondi per i disabili. E’ arrivato il momento di dire che chi opera contro la sua regione deve dimettersi”.
Poi la precisazione sui conti:
“Entro settembre vi sarà finalmente il riallineamento dei conti. Nella legislatura precedente si utilizzavano le economie riprogrammate e le risorse da accantonare per ripianare il disavanzo, operazioni poi bocciate dalla Corte dei Conti; noi abbiamo fatto approvare in Parlamento una legge per spalmare il debito in 10 anni, consentendoci di riuscire a garantire servizi di livello essenziale per le fasce più deboli”.