Pescara, matrimoni anche in locali diversi dal Comune: c’è l’ok della Giunta
PESCARA, 8 luglio – Anche a Pescara matrimoni e unioni civili si potranno celebrare in luoghi diversi dal Comune come residenze di pregio, giardini, strutture d’accoglienza. Nei giorni scorsi, infatti, la giunta ha dato l’ok alla loro celebrazioni in locali “alternativi”, con il relativo avviso pubblico per individuare i luoghi e intercettare la manifestazione di interesse da parte dei privati che sarà pubblicato nei prossimi giorni.
“Residenze di particolare pregio, ristoranti, giardini, strutture di accoglienza potranno diventare lo scenario ideale per celebrare matrimoni e unioni civili immediatamente efficaci – ha sottolineato l’assessore all’anagrafe Laura Di Pietro – Si tratta di una grande novità per Pescara, che guarda al futuro e crea un vero e proprio settore dedicato alle unioni, dopo il successo avuto con la celebrazione dei matrimoni in spiaggia che da due anni vede molti sì pronunciati davanti al Museo del Mare, sulla spiaggia della Madonnina. Un desiderio sentito, dunque, che si è tradotto anche in una mozione presentata all’Amministrazione in dicembre dai consiglieri Daniela Santroni e Ivano Martelli sulle celebrazioni di matrimoni e unioni civili in luoghi diversi da quelli riconosciuti come casa comunale e a cui diamo oggi seguito. Pescara così si mette al passo di altre città italiane dove ciò già avviene e offre un servizio che allarga le possibilità sui luoghi dove pronunciare il fatidico sì a scenari diversi da quelli che devono avere la qualificazione di “casa comunale”, che è un edificio che stabilmente si trova nella disponibilità dell’Amministrazione comunale per er0gare servizi propri”.
Al momento, godono di tale “status” la sala giunta e consiliare, l’ufficio del sindaco, l’ufficio di stato civile presso i servizi demografici, l’Aurum e il Museo del Mare per le celebrazioni in pertinenza sull’arenile sito a nord della Madonnina, ma sono sempre più numerose le richieste per la celebrazione di riti civili in sedi diverse, anche private.
“Noi siamo andati oltre, facendo riferimento al ‘Massimario per l’Ufficiale dello Stato Civile’, -edizione 2014 pubblicato dal Ministero dell’Interno, dove si precisa che ‘è ammissibile la celebrazione del matrimonio in un sito esterno alla casa comunale di proprietà privata, purché acquisita alla disponibilità comunale attraverso titolo giuridico’ (per esempio, contratto di comodato d’uso, di locazione, di usufrutto, ecc.) con carattere di ragionevole continuità temporale e di esclusività – continua l’assessore – L’uso della struttura, pertanto, anche se di proprietà privata, deve essere strettamente e direttamente connessa alla funzione amministrativa che è propria della casa comunale”.