Pescara, perde il portafogli con 450 euro. Due immigrati glie lo restituiscono pieno il giorno dopo
PESCARA, 28 luglio 2017 – Si parla spesso degli immigrati come di un problema di ordine pubblico o come di una minaccia per gli italiani. La realtà, per fortuna, è di gran lunga migliore di come alcuni scelgono di dipingerla. Una dimostrazione è data da quanto accaduto a Giuseppe Cetrullo, libero professionista di Pescara, che ieri ha perso il portafogli nel centro cittadino e questa mattina se lo è visto recapitare da due immigrati del Bangladesh, che avrebbero potuto appropriarsi della bellezza di 450 euro e che invece non hanno toccato neanche un centesimo.
E’ lo stesso Cetrullo a riferire l’episodio sul suo profilo Facebook:
“La buona notizia di oggi mi coinvolge. Ieri sera, mentre andavo in bici ad una cena, di corsa poiché in ritardo, all’arrivo mi sono accorto di avere perso il portafogli contenente soldi, documenti, carte di credito e bigliettini da visita”.
Cose che capitano, anche se questa volta il portafogli era piuttosto pieno ed anche se è una vera scocciatura rifare daccapo tutti i documenti e bloccare bancomat e carte di credito. Cetrullo, comunque, era ormai rassegnato al peggio:
“Stamattina, mentre già mi accingevo ad andare dai carabinieri per la denuncia di rito, questi ragazzi del Bangladesh mi hanno chiamato in studio per comunicarmi che il portafogli era stato trovato. Sono andato in Piazza Salotto, dove vendono cover all’angolo e con mia grande sorpresa me lo hanno riconsegnato con i documenti, le carte e tutti i soldi, non toccando neanche un euro, nonostante ci fossero circa 450 euro”.
Soldi con cui – come osserva il fortunato cittadino pescarese – “nel loro paese ci vivi un anno”. Cetrullo aggiunge:
“Naturalmente ho lasciato un piccolo regalo che non volevano, e l’ho dovuto lasciare sul carrettino. Sono esempio di onestà, bravura e laboriosità, che tanti dovrebbero imparare”.
Il professionista pescarese ha poi lanciato un appello, nella speranza di poter contraccambiare:
“Fatte due chiacchiere, mi hanno detto che il loro sogno è un lavoro. Fino ad oggi sono stati impiegati in un ristorante e in una cantina della zona. Chi ne avesse bisogno può star certo di poter disporre di ragazzi seri e affidabili. Per loro un mio sentito grazie e l’impegno ad aiutarli”.