Incendio Gran Sasso, di nuovo fiamme sopra Rigopiano e nel Teramano: 4 mezzi aerei in azione /FOTO
FARINDOLA, 8 agosto – Si è riattivato l’incendio sul monte Siella, versante pescarese del Gran Sasso, nel territorio comunale di Farindola, subito al di sopra di Rigopiano. Il rogo, ieri sera, complice la pioggia, era sotto controllo, ma stamani due focolai hanno ripreso vigore. Sul posto stanno operando un Canadair e un elicottero.
Uno dei due focolai è proprio nei pressi del punto di distacco della valanga che lo scorso 18 gennaio ha travolto e distrutto l’hotel Rigopiano, provocando la morte di 29 persone.
“Purtroppo due focolai hanno ripreso vigore – afferma il sindaco di Farindola, Ilario Lacchetta – al momento stanno operando un canadair e un elicottero, ma si sta cercando di spostare un secondo canadair”.
L’incendio si era sviluppato sabato sulla piana di Campo Imperatore. Le fiamme erano partite da un barbecue. Il rogo, dopo aver interessato le praterie della piana, nell’Aquilano, aveva raggiunto e superato la montagna circostante, bruciando prima la pineta e poi la faggeta, fino a raggiungere il versante pescarese e il monte Siella. La Procura dell’Aquila ha aperto un’inchiesta. Sei le persone identificate il giorno del rogo.
AGGIORNAMENTO ORE 14.20 – Il fronte del rogo si è esteso. Oltre al focolaio nel territorio comunale di Farindola, un altro focolaio, sempre sul monte Siella, sta interessando il versante teramano, nel territorio comunale di Arsita. Al momento nell’area sono in azione quattro mezzi aerei: tre canadair e un elicottero.
LA STAZIONE ORNITOLOGICA: ‘A CHE SERVE IL PARCO? SI DIMETTANO’
“La devastazione del Gran Sasso merita una profonda riflessione su cosa sono diventati i Parchi nazionali, visto che la stragrande parte delle persone, noi compresi, si chiede ‘a cosa serve l’ente Parco se poi accadono eventi come quelli di questi giorni?’. Avremmo voluto aspettare la conclusione dell’emergenza per esprimere la nostra posizione ma leggendo una serie di ricostruzioni, post e dichiarazioni e condividendo l’esigenza di chiarezza che viene da tantissimi cittadini indignati e dalla stampa vogliamo contribuire ad approfondire alcuni aspetti”. Lo afferma la Stazione Ornitologica abruzzese.
“Da persone che hanno sempre combattuto per le aree protette e per una gestione corretta dell’ambiente non possiamo sottrarci alla domanda iniziale. Quanto scrive sulla sua pagina Facebook sull’incendio proprio l’ente Parco è forse la più incredibile e paradossale possibile risposta che abbiamo trovato. Con un post l’ente parco rivela ‘avevamo ricordato le regole da rispettare su Facebook e sul sito WEB dell’Ente all’inizio della stagione”.
La Soa aggiunge che è “come se l’Agenzia delle Entrate si limitasse a postare le regole sul sito evitando i controlli del fisco pensando di vivere nel migliore dei mondi possibili. Come se il Ministero degli Interni esercitasse solo una ‘moral suasion’ social per prevenire le rapine dicendo ‘fate i buoni, mi raccomando!’. E così via. Facile, smontiamo del tutto lo Stato e sostituiamo enti, procure ecc con tanti addetti ai social”, concludono gli ambientalisti.