TERAMO, 29 agosto – In un territorio caratterizzato da un tessuto economico e produttivo in forte difficoltà la decisione dell’Hatria Srl, la storica azienda di Sant’Atto  produttrice di sanitarie, di procedere al licenziamento collettivo di 58 unità su un totale di 181 desta forti preoccupazioni. Decisione contro la quale i lavoratori, dopo aver già proclamato lo stato di agitazione, hanno indetto per giovedì uno sciopero di otto ore con presidio davanti ai cancelli dell’azienda.

Una decisione assunta di fronte all’atteggiamento di chiusura adottato dall’azienda, che ha rigettato la richiesta della Rsu e delle segreterie di Filctem Cgil e Femca Cisl di ricorrere a soluzioni alternative, anche “alla luce degli andamenti produttivi e commerciali sensibilmente in crescita rispetto all’anno precedente“.

“La direzione dell’Hatria Srl, pur manifestando una generica disponibilità ad individuare parziali soluzioni alternative, di fatto ha ribadito l’indisponibilità a prorogare l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, confermando la necessità di procedere alla ristrutturazione attraverso i licenziamenti – scrivono i sindacati – Riteniamo  che la posizione aziendale non abbia tenuto in nessun conto l’impatto sociale di tale ristrutturazione e soprattutto ravvisiamo l’assenza di un serio piano industriale di rilancio del sito produttivo di Teramo”.

Da qui la proclamazione dello sciopero, con i sindacati che annunciano già da adesso eventuali ulteriori iniziative di lotta in base agli sviluppi della procedura in corso.