Causa D’Alfonso-Mandara, la sentenza nel 2019. Ammesse prove e testimoni
PESCARA, 18 settembre – Quando si parla di giustizia lumaca. Ci vorranno oltre due anni, considerando anche le fasi preliminari del procedimento, per arrivare alla sentenza della causa civile intentata dal presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, nei confronti della giornalista Lilli Mandara, alla quale il governatore ha chiesto un risarcimento di 150mila euro, per gli articoli e i commenti pubblicati sul blog Maperò, in larga parte riguardanti i casi Maltauro e La City, e gli incarichi in Regione.
Il giudice Marco Bortone, intanto, ha sciolto la riserva in merito all’ammissione delle prove, ammettendo 3 capitoli di prova su 7, presentati dai legali di D’Alfonso, e 7 capitoli di prova su 15, presentati dagli avvocati di Mandara. Inoltre ha fissato la prossima udienza al 20 dicembre, quando saranno ascoltati quattro testimoni, due per parte: una decina, nel complesso, i testimoni citati dalla giornalista, mentre il presidente della Regione ha un elenco decisamente più lungo, che tuttavia si è impegnato a ridurre. Già stabilita anche la data della sentenza che, sempre che non ci siano intoppi, arriverà il 29 maggio 2019.
Lilli Mandara, sul suo blog Maperò, ha commentato:
“Per la sentenza, quella definitiva, dovremo aspettare il 2019. Quasi due anni. Due anni in cui dovrò affrontare un delicatissimo aspetto di questa causa: Dalfy sostiene che Maperò gli ha provocato ‘turbamento, ansia, dispiacere e avvilimento’, cioè depressione, e che ha dovuto addirittura fare ricorso a cure mediche, così dice lui. In pratica, ogni volta che legge Maperò, si sente male. Su questo punto bisognerà ancora dare battaglia, ma io sono persino contenta, e il motivo lo scoprirete combattendo insieme a me”.
Poi la giornalista è entrata nel merito del processo:
“Insomma il processo, ormai è chiaro, si concentrerà su due argomenti, principalmente: la City e Maltauro, sono questi due casi a procurare turbamento al governatore. Ma io sono tranquilla perchè tutto ciò che ho scritto è documentato, documentatissimo e molto altro è successo dopo. Quindi mi difenderò, come sto facendo dall’inizio di questa storia, insieme al mio avvocato, e fino alla fine”.
Infine ha rivolto un appello ai suoi lettori e sostenitori:
“La prossima udienza ci sarà alla vigilia di Natale, il 20 dicembre. Come sempre avrò bisogno di voi e del vostro sostegno. Ditemi che ci sarete, anche se è festa e sarà tempo di regali, ditemi che mi aiuterete: se non sarò sola vincerò”.