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Bussi, i cinque stelle: “Indagine epidemiologica ridicola, condotta solo su 100 persone”

Bussi, i cinque stelle: “Indagine epidemiologica ridicola, condotta solo su 100 persone”

PESCARA, 3 novembre – Nessuno studio serio su Bussi, ma solo una “mini indagine ridicola“. A puntare il dito contro le modalità con le quali dovrebbe essere condotta l’indagine epidemiologica relativa all’inquinamento del sito incriminato il consigliere regionale dei cinque stelle Sara Marcozzi che parla di uno studio ridottissimo e di conseguenza senza alcun reale valore scientifico.

“A 10 anni dalla scoperta della discarica di Bussi, fra colpevoli ritardi dei governi di centro-destra e centro-sinistra che si sono alternati sui diversi livelli istituzionali, siamo ancora fermi al palo rispetto alla tanto promessa indagine epidemiologica che farebbe luce sugli effetti che le contaminazioni avrebbero avuto sugli oltre 260.000 cittadini dell’intera Val Pescara – tuona Marcozzi – Oggi si apprende che una ‘mini-indagine’, un sondaggio potremmo chiamarlo, verrà effettuata solo su 100 volontari, eppure numerosi sono stati gli annunci relativi alla volontà di intraprendere un serio e rappresentativo studio epidemiologico”.

Una situazione inaccettabile per Marcozzi che punta il dito contro l’Agenzia sanitaria regionale e il dipartimento salute della Regione Abruzzo, rei a suo parere di aver messo in piedi “uno studio ridottissimo, in quantità e qualità“.

L’indagine dovrebbe infatti verificare ‘se vi sia tutt’ora in essere un inquinamento degli alimenti, delle acque, degli animali ed in special modo della popolazione, valutando per la prima volta il livello di intossicazione direttamente in campioni di urina di cittadini residenti’ . Ma per il consigliere regionale dei cinque stelle si tradurrà in una farsa.

“Peccato che le analisi riguardino solo 100 volontari residenti entro un raggio di 5 km dal sin e che le sostanze inquinanti che verranno cercate saranno solo piombo e mercurio – incalza Marcozzi –  solo due delle numerose sostanze maggiormente inquinanti riscontrate nell’area sin: arsenico, berillio, rame, vanadio, zinco, selenio, monocloroetilene, composti alifatici clorurati cancerogeni e non cancerogeni, As, Hg, boro, benzene, triclorometano,  Benzo(a)pirene, Benzo(g,h,i)perilene”.

L’esponente dei cinque stelle denuncia inoltre come il governo regionale, abbia stanziato per questo studio appena 100mila euro da ripartire tra Arta (monitoraggio ambiente), Istituto Zooprofilattico (monitoraggio latte e uova) e Asr (campioni urine) e come l’indagine urine sarà effettuata “da un ricercatore fornito di borsa di studio per ben 27.000 euro”.

“Che fine fanno i milioni di euro che dovevano essere utilizzati per lo studio su 260mila cittadini? – si domanda Marcozzi – Può uno studio su 100 persone e su solo 2 sostanze inquinanti essere ritenuto scientificamente rappresentativo e valido? Noi crediamo di no! Se queste sono l’attenzione e le risorse, che il presidente D’Alfonso e il PD intendono riservano all’ambiente e alla  salute dei cittadini abruzzesi, tanto vale non effettuare alcuno studio e non dilapidare questi 100mila euro inutilmente! E la promessa di una seria indagine epidemiologica? resterà una delle tante promesse non mantenute dal Presidente D’Alfonso?”

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