L’AQUILA, 16 novembre – Erano finiti davanti al giudice Guendalina Buccella con l’accusa di dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti, nell’ambito di una delle numerose inchieste sul post sisma a L’Aquila. Accusa dalla quale gli imprenditori di Montorio  Maurizio Polisini, di 67 anni, e Andrea Polisini, di 38, amministratori della società Edilcostruzioni Group, sono stati assolti con formula piena al termine del processo con rito abbreviato.

Nell’indagine che li aveva portati a processo è indagato anche Francesco Maria De Deo, 49 anni, accusato di millantato credito ed emissione di fatture per operazioni inesistenti, con l’aggravante dell’aver commesso un reato per occultarne un altro.

A quest’ultimo la Procura contesta di aver ottenuto soldi per promettere il subentro nella ricca commessa da 38 milioni di euro dei nuovi sottoservizi del capoluogo. Per De Deo l’udienza preliminare continua, dopo che la sua posizione è stata stralciata e trasferita a Chieti per competenza.

Secondo l’accusa, caduta in aula almeno per i due imprenditori teramani, a credere a quelle che i pm definiscono ‘vanterie’ di De Deo, pagando ben 8 mila euro per “il subentro in commesse pubbliche affidate alla società Edimo Spa”, azienda aquilana, erano stati i due Polisini, assistiti, in questo procedimento come nel principale, dall’avvocato Gennaro Lettieri.

Per i due imprenditori si tratta della  seconda vittoria giudiziaria in appena un mese: a metà ottobre, il giudice per l’udienza preliminare del tribunale dell’Aquila Adolfo Di Zenzo, li aveva infatti prosciolti  dalle accuse di abuso d’ufficio e corruzione nell’ambito del filone principale dell’inchiesta “Redde rationem”, relativa a tangenti per acquisire gli appalti ad affidamento diretto dei puntellamenti degli edifici distrutti nei primi mesi dopo il terremoto 2009.