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Mare-Monti processo infinito, pm e difese chiedono stop su illeciti amministrativi

Mare-Monti processo infinito, pm e difese chiedono stop su illeciti amministrativi

PESCARA, 21 novembre – Un processo infinito, che dopo l’intervento della prescrizione e a distanza di quasi 10 anni dall’inizio del procedimento, nessuno sembra avere più voglia di portare avanti, al solo scopo di perseguire gli illeciti amministrativi. Questa mattina, davanti al tribunale collegiale di Pescara, si è tenuta l’ennesima puntata del processo Mare-Monti: il collegio ha rigettato la memoria depositata dal pm Gennaro Varone, che alla luce della prescrizione per i reati penali, che dunque ha precluso l’emissione di un giudizio sui fatti, aveva sostenuto la tesi dell’estinzione della responsabilità amministrativa. Sollevate, inoltre, due questioni di legittimità costituzionale da parte dei difensori della Toto Spa e della Cra Spa e R&L Srl di Carlo Strassil, sulle quali il tribunale presieduto dal giudice Rossana Villani si esprimerà nel corso della prossima udienza, fissata per il 10 aprile 2018, quando il processo compirà i suoi “primi” dieci anni.

Al centro delle accuse c’era l’appalto per la realizzazione della Strada Statale 81 nell’area Vestina, la cosiddetta Mare-Monti, che in realtà non ha mai visto la luce. Un appalto che, a giudizio dell’accusa, sarebbe stato vinto dai Toto con un’offerta “anomala e anti-economica”, con le cifre che sarebbero state poi ritoccate al rialzo tramite perizie di variante.

A causa del dilatarsi dei tempi processuali, però, non si è mai arrivati al giudizio e alcuni mesi fa è scattata la prescrizione dei reati per tutti gli imputati, tra i quali figuravano il presidente della Regione Abruzzo, Luciano D’Alfonso e gli imprenditori Carlo, Alfonso e Paolo Toto. Al momento, dunque, restano in piedi soltanto gli illeciti amministrativi, che chiamano in causa le imprese gestite dal gruppo Toto e da Carlo Strassil.

Dopo che il pm Varone aveva provato, inutilmente, ad indurre i giudici a scrivere la parola fine sul procedimento, è stata la volta delle difese, che hanno sollevato due questioni di legittimità costituzionale, sulla base di varie argomentazioni giuridiche. L’avvocato Augusto La Morgia, che assiste la Toto Spa, in particolare ha rimarcato – citando le norme di riferimento – “il contrasto con il dettame costituzionale nel momento in cui la sanzione applicata per un illecito amministrativo si rivela una sanzione penale vera e propria, come ad esempio avviene con l’interdizione dall’esercizio di impresa, che si sostanzia in una sorta di condanna a morte per una società, che tuttavia si sia uniformata alle previsioni di legge “.

Questa mattina, in aula, era prevista l’audizione di circa quindici testimoni, che sono stati liberati dal giudice e che saranno eventualmente ascoltati in seguito, dopo le deliberazioni del collegio giudicante, qualora nella prossima udienza siano rigettate anche le questioni di legittimità sollevate dalle difese.

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