Tenta suicidio nella Casa di Lavoro di Vasto, salvato da agente di polizia penitenziaria
VASTO, 22 novembre – Un uomo di 30 anni, di origini magrebine, ha tentato il suicidio all’interno della Casa di Lavoro di Vasto. Una struttura, con annessa sezione circondariale, nella quale sono presenti circa 180 persone tra internati e detenuti.
I fatti sono accaduti intorno all’una della notte scorsa, quando l’internato magrebino ha cercato di togliersi la vita impiccandosi alla grata della sua stanza. E’ stato salvato da un assistente capo della Polizia penitenziaria che, durante il suo giro di controllo, attirato dall’inconfondibile rumore dello sgabello in legno in dotazione ad ognuno dei ristretti, si è immediatamente precipitato nella stanza dell’aspirante suicida, soccorrendolo e dunque salvandolo dalla morte.
E’ l’ennesimo episodio che accende i riflettori sulle drammatiche condizioni delle strutture carcerarie in Abruzzo dove, oltre al sovrannumero dei detenuti, si continua a ridurre il personale di polizia.
Mauro Nardella, vice segretario regionale della Uil Pa – Polizia Penitenziaria, rimarca:
“La Casa di Lavoro di Vasto, nel corso della riunione indetta dal Provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria del Lazio, Abruzzo e Molise, e tenutasi proprio ieri a Roma, si è vista decurtare l’organico di Polizia penitenziaria di ben 16 unità, gettando l’intero istituto, caratterizzato dalla presenza di personale con oltre 50 anni in media di età, in una situazione realmente drammatica”.
Infine Nardella ha osservato:
“Tanto si dice attorno ai baschi blu quando ad affiorare è una notizia scandalo che li riguarda, ma quasi nulla si sa quando gli stessi salvano da morte sicura detenuti che, per un motivo o per un altro, decidono di farla finita”.