Roseto, il capo dei vigili urbani a processo per falso ideologico. Sotto accusa numerosi verbali
ROSETO, 22 novembre – Secondo l’accusa dopo essersi appostato con la sua auto nei punti strategici del territorio, con tanto di telefonino con cui filmare le infrazioni degli automobilisti indisciplinati, se ne sarebbe tornato in ufficio a scrivere i relativi verbali nei quali avrebbe dichiarato falsamente di non aver potuto procedere all’immediata contestazione. Accusa che questo pomeriggio, al termine dell’udienza preliminare davanti al gup Mauro Pacifico, è costata al comandante ad interim dei vigili urbani di Roseto Tarcisio Cava il rinvio a giudizio per falso ideologico, con la prima udienza del processo fissata per il 7 febbraio.Sotto accusa decine e decine di verbali redatti tra ottobre e dicembre 2013 e relativi ad infrazioni rilevate al semaforo di piazza Ungheria e a quello lungo la statale 150, all’altezza di Campo a mare, infrazioni che andavano dal passaggio con il semaforo rosso all’utilizzo del cellulare alla guida.
Verbali nei quali, secondo la Procura, come si legge nel capo di imputazione, Cava avrebbe attestato “falsamente l’impossibilità di procedere alla contestazione immediata dell’infrazione, adducendo di essersi trovato ‘a bordo del proprio veicolo, nell’opposta direzione di marcia’, mentre invece risultava che il prevenuto, in violazione delle norme di prevenzione e sicurezza stradale, aveva parcheggiato il proprio veicolo nei pressi di intersezioni stradali regolate da impianto semaforico sincronizzato e si era limitato a rilevare le targhe delle autovetture che, asseritamente, commettevano violazioni al codice della strada”.
E questo, secondo la Procura, come si legge ancora nel capo di imputazione, “omettendo di procedere all’immediata contestazione, pur potendo procedere al fermo del veicolo che circolava con direzione di marcia opposta rispetto alla propria autovettura”, con i relativi verbali inviati solo successivamente a casa degli automobilisti interessati.