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Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto dicono no ai fanghi del dragaggio del porto di Ortona

Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto dicono no ai fanghi del dragaggio del porto di Ortona

MONTESILVANO, 24 novembre – E’ una voce unanime quella dei sindaci di Montesilvano, Città Sant’Angelo e Pineto, che intervenendo sulla questione dell’immissione dei sedimenti derivanti dal dragaggio del porto di Ortona nel mare antistante i 3 comun hanno annunciato battaglia.

Il no secco e deciso è stato ribadito nel corso di una conferenza stampa che si è svolta a Montesilvano.

“Abbiamo espresso  le nostre perplessità circa questo progetto, inviando richieste agli organi competenti di approfondimenti – ha  sottolineato il sindaco  Francesco Maragno –  Evidentemente le nostre sollecitazioni di ulteriori e specifiche indagini non sono state prese in considerazione, mettendo in rilievo un atteggiamento pregiudizievole anche a livello istituzionale. Non possiamo permettere che gli sforzi fatti dagli operatori del settore e dalle nostre amministrazioni per il rilancio del comparto turistico di quella che è l’area costiera a più alta inclinazione ricettiva della regione, vengano vanificati da una iniziativa che solleva notevoli dubbi e appare condotta con eccessiva superficialità. Abbiamo dato mandato al legale dell’Ente di acquisire la documentazione necessaria ed eventualmente impugnare tale provvedimento”.

L’intervento prevede l’immissione di circa 342.000 metri cubi di sedimenti derivanti dal dragaggio  dal porto di Ortona nell’area denominata Abr01D, comprendente anche i 3 comuni. Tale area venne individuata nel 2011 come sito idoneo per l’immissione dei fanghi derivanti dalle operazioni di dragaggio del porto di Pescara, per una quantità pari a circa 72 mila metri cubi.

“La prima incongruenza di tale progetto – ha spiegato Leone Cantarini, presidente dell’Area Marina Protetta –  consiste proprio nel fatto che l’individuazione del sito, avvenuta nel 2011 è precedente alla definizione di SIC, sito di interesse comunitario, che l’Area Marina Protetta ha ottenuto nel 2013. Tale aspetto implica l’obbligatorietà di procedura V.Inc.A., ossia di valutazione di incidenza ambientale. E’ per questa ragione che come Consorzio abbiamo richiesto che questa giurisprudenza venga rispettata, diffidando il comitato VIA, il Comune di Ortona e richiedendo l’intervento anche da parte del Ministero dell’Ambiente”

Sulla questione è intervenuto anche il sindaco di Pineto Robert Verrocchio che ha puntato i riflettori sulle procedure adottate:

“La nostra richiesta è quella che tutte le procedure vengano riviste, coinvolgendo anche il Ministero dell’Ambiente, affinché tutto il lavoro fatto per tutelare il patrimonio ambientale dell’Area Marina Protetta venga preservato.  Tale questione suscita preoccupazioni trasversali che coinvolgono il mondo degli operatori”.

L’attenzione dei sindaci, oltre che per il rispetto dell’ambiente, è per le ricadute che tale intervento potrebbe avere sull’economia turistica:

“Ricordo che pochi mesi fa –  ha sottolineato il  sindaco di Città Sant’Angelo, Gabriele Florindi –  è stata fatta una bellissima promozione della costa abruzzese, con tutte le perle che la caratterizzano. Oggi invece, si fa di tutto per distruggere questo patrimonio, senza tenere conto delle conseguenze e senza un supporto documentale completo».

Alla conferenza hanno preso parte anche i rappresentanti delle associazioni di albergatori, balneatori ed ambientali del territorio

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