L’Udc si riorganizza e riparte in Abruzzo: “Siamo il centro del centrodestra”
PESCARA, 30 novembre – L’Udc torna “al centro, nel centrodestra, con una proposta nuova rivolta ai cattolici e moderati d’Abruzzo, una scelta di campo chiara e coerente con la propria storia, nella consapevolezza di essere un partito da sempre vicino alla gente, capace d’interpretarne esigenze e aspirazioni”. Questo, in sintesi, il contenuto del documento politico-programmatico approvato all’unanimità dal Comitato regionale dell’Unione di Centro, riunitosi ieri sera a Montesilvano, e con cui il partito, guidato in Abruzzo dal segretario regionale, Enrico Di Giuseppantonio, indica con chiarezza l’area dalla quale inizierà il suo percorso in vista delle prossime scadenze elettorali.
Ai lavori, al Gran Hotel Adriatico, oltre a Di Giuseppantonio, hanno preso parte il presidente del Consiglio nazionale del partito, Antonio De Poli, e i segretari provinciali di Chieti, Andrea Buracchio, di Pescara, Valter Cozzi, di L’ Aquila, Lino Cipolloni, e di Teramo, Berardo De Simplicio.
L’Udc vuole tornare ad essere un punto di riferimento per gli abruzzesi, dopo aver resistito agli effetti di divisioni interne e al termine di un processo di riorganizzazione lungo e difficile, premiato con le incoraggianti percentuali registrate in occasioni delle recenti elezioni comunali di Avezzano (10 per cento), e prima ancora a Lanciano (8,5%) e a Chieti (6,50%). Dati che, secondo il partito, confermano come le radici della cultura riformista, cattolica, liberale, siano ancora ben salde in Abruzzo, regione considerata “fondamentale” per l’Udc.
“Oggi, alla luce del risultato elettorale in Sicilia – ha detto De Poli – sappiamo dove siamo e chi siamo. Nella nuova giunta presentata dal presidente Nello Musumeci, l’Udc conta due assessori e questo vuol dire che abbiamo ripreso la nostra strada. Per noi l’Abruzzo non è una regione come le altre: qui abbiamo molto della nostra storia politica e vogliamo che quei valori che sono stati i pilastri dell’Italia e dell’Europa dei popoli continuino a essere il punto di riferimento del nostro Paese”.
L’Udc, dunque, si propone come “forza politica propulsiva” nello schieramento di centrodestra, con la propria identità, come ha ribadito nel suo intervento Di Giuseppantonio:
“Siamo un partito fortemente legato al territorio. C’è un mondo democratico-cristiano in Abruzzo che è in cerca di una casa e noi stiamo diventando il punto di riferimento. Siamo tornati ad essere una forza politica importante nonostante l’Udc non abbia propri rappresentanti in assemblea regionale. Ora abbiamo completato la riorganizzazione delle segreterie provinciali e possiamo portare avanti quella cultura politica che ci ha sempre contraddistinto. Siamo e vogliamo essere il partito della famiglia, attento alle problematiche giovanili e degli anziani, al mondo del lavoro, all’ambiente, propositivo nelle scelte economiche. Siamo il partito che mette al centro la questione morale, che anche in questa regione sta favorendo il dilagare del populismo, una forza che potrà riconquistare quella fetta di elettori indecisi con la forza delle proprie idee. Il tempo di dare risposte non è rinviabile, l’Udc vuole dar vita al ‘risorgimento’ d’Abruzzo, che rischia di naufragare se non si cambia rotta”.