Avezzano, nasce “Abruzzo al Centro”. Gianni Di Pangrazio riparte dalle zone di crisi
di Pierluigi Palladini
AVEZZANO, 21 dicembre – Unità delle zone interne della Regione, lavoro comune per tutelare e potenziare i servizi essenziali ora a rischio, Progetto Marsica per stimolare il Progetto Abruzzo finalizzato alla rinascita della regione. Sono queste le parole d’ordine che l’ex sindaco di Avezzano, Gianni Di Pangrazio, ha pronunciato ieri, nella sala convegni della Residenza dei Marsi, nell’assemblea fondativa e di presentazione dell’associazione “Abruzzo al Centro – La voce delle aree interne”, movimento politico che vuole riportare al centro della politica regionale le istanze di una zona dell’Abruzzo già depressa e che rischia di sprofondare ancora di più.
Gianni Di Pangrazio, dopo la sconfitta alle Comunali del giugno scorso ad Avezzano, non sembra affatto ridimensionato o abbattuto. Anzi, il suo discorso, pacato e concreto, è un vero e proprio manifesto programmatico:
“Dobbiamo far prevalere l’unità delle aree interne di questa regione, quelle che sono in crisi e che rischiano di perdere i servizi essenziali. Sulle battaglie per il Tribunale e l’Ospedale non servono annunci e viaggetti a Roma e a Pescara. Servono azioni concrete, idee e progetti da condividere e portare avanti tutti insieme. Quando eravamo a capo dell’amministrazione di Avezzano, con i sindaci della Marsica, avevamo avviato questa iniziativa, con l’obiettivo di dare vita a programmi e azioni comuni per salvare e potenziare i servizi essenziali di questa zona e delle aree interne d’Abruzzo. Sono davvero spoetizzato nel sentire il sindaco di Avezzano che vuole chiudere e rinunciare all’Università. L’Università è una risorsa e noi avevamo approvato il progetto di potenziamento, oltre a fare una riduzione dei costi dei due terzi. Rinunciare all’Università equivale a dire che non si ha alcun interesse per la cultura e per i giovani”.
Di Pangrazio ha aggiunto:
“Portare la fascia da sindaco significa assumersi responsabilità e pensare al futuro della propria città. Dobbiamo lavorare tutti insieme, riprendere e aggiornare il Progetto Marsica, con l’obiettivo di far ripartire la Marsica e quindi promuovere le aree interne dell’Abruzzo, per poi, omogeneamente e in modo armonico, far risollevare tutta la regione con un equilibrio positivo e bilanciato fra costa e interno. La rinascita delle aree interne è la rinascita dell’Abruzzo intero e di tutte le zone interne del paese. Avere a cuore questa problematica significa mettere davanti a tutto il bene dell’Italia”.
Gli applausi ripetuti, da parte di una folta platea, hanno sottolineato il ritorno in prima linea del l’ex sindaco di Avezzano. Decine di persone sono rimaste in piedi, dentro e fuori la sala, ma non hanno rinunciato a prendere parte all’appuntamento. Una tappa importante che segna, in sostanza, un passaggio verso i due prossimi appuntamenti elettorali delle Politiche e delle Regionali.
In mezzo c’è l’8 febbraio, con la sentenza del Consiglio di Stato sull’Anatra Zoppa ad Avezzano, che potrebbe sconvolgere gli attuali assetti al Palazzo Municipale. A sostenere Di Pangrazio, in questo suo nuovo progetto, molti sindaci della Marsica: spiccano quelli di Tagliacozzo e Pescina, l’ex sindaco di Aielli, Di Censo e la consigliera di Lecce nei Marsi, Anna Rita Terra.
Presenti anche esponenti politici come il deputato Giuliano Sottanelli, il presidente del Consiglio Regionale, Giuseppe Di Pangrazio, e figure politiche locali come Lino Cipolloni, Leonardo Rosa, Carlo Giolitto, Maurizio Bianchini, Roberto Verdecchia, Gianluca Presutti. In sala anche sindacalisti come Antonello Tangredi e i consiglieri Nando Boccia, Domenico Di Berardino, Cristian Carpineta. Poi ex assessori come Fabiana Marianella e Alessandra Cerone, e ospiti provenienti da fuori Marsica, come Gianfranco Giuliante, amico personale e collaboratore storico di Gianni Di Pangrazio, nonché l’ex presidente della Provincia, Antonio Del Corvo, e rappresentanti istituzionali dell’aquilano e della Valle Peligna.
Chi aveva pensato che la partita politica ad Avezzano si era chiusa la notte del 25 giugno scorso, evidentemente, ha commesso un grosso errore di valutazione politica, dalle conseguenze imprevedibili.