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Il terremoto e il giorno dei santi, il Vescovo di Teramo:”Limitare il numero di celebrazioni nelle chiese”

Il terremoto e il giorno dei santi, il Vescovo di Teramo:”Limitare il numero di celebrazioni nelle chiese”

TERAMO, 1 novembre – Il terremoto, con lo sciame sismico che continua a far tremare la terra e i danni la cui conta aumenta di giorno in giorno, costringe fedeli e sacerdoti a vivere in maniera più sommessa anche le celebrazioni per il giorno di tutti i santi e quelle per la commemorazione dei defunti. Tanto che il Vescovo Michele Seccia, ieri sera, ha invitato tutti i sacerdoti a mettere in campo tutta una serie di accortezze per garantire la sicurezza dei fedeli, a partire dalla limitazione delle celebrazioni nelle Chiese.

In particolare, per la giornata odierna, il Vescovo ha chiesto, per quanto riguarda le chiese dove non sono stati segnalati danni, a limitare il numero delle celebrazioni e prevedere l’eventuale evacuazione della chiesa con la massima rapidità (porte tutte aperte senza ostacoli), invitando invece ad evitare le celebrazioni in quei luoghi dove il sisma ha lasciato tracce anche minime.

“Tuttavia – scrive il Vescovo – si valuti positivamente la possibilità di celebrare in un luogo aperto come piazze o luoghi protetti dove non vi siano stati danni”.

E se oggi, a Teramo, è saltata la tradizionale celebrazione abituale del 1° novembre al cimitero di Cartecchio (che si svolgerà invece regolamente domani alle 10 ma nel piazzale antistante la struttura), per domani le indicazioni della Diocesi sono più o meno le stesse.  Ma non solo. Perché sempre per garantire la massima sicurezza di tutti il Vescovo ha invitato i sacerdoti a celebrare le tradizionali messe nei cimiteri in luoghi aperti.

“È forse opportuno ricordare a tutti – conclude il Vescovo – che il messale prevede anche una speciale “colletta” per il tempo del terremoto che potrebbe essere ripresa nei prossimi giorni. Non perdiamo la fiducia e manteniamo alte la speranza e la solidarietà nelle nostre comunità e verso quanti stanno soffrendo per questi tragici eventi”.

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