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Sisma, il sindaco di Teramo: “Siamo soli”. Balletto di cifre e polemiche, D’Alfonso nei comuni colpiti

Sisma, il sindaco di Teramo: “Siamo soli”. Balletto di cifre e polemiche, D’Alfonso nei comuni colpiti

TERAMO, 1 novembre –  Il numero degli sfollati, in Abruzzo, ha raggiunto quota 3.382, mentre sono saliti a 58 i comuni abruzzesi interessati dal sisma, di magnitudo 6.5, che domenica scorsa ha fatto tremare il centro Italia. Il comprensorio più colpito della regione è di gran lunga quello di Teramo, dove si è concentrata la maggior parte dei crolli e dove il numero degli sfollati aumenta di ora in ora: su 58 comuni coinvolti, 39 appartengono al territorio teramano. L’emergenza principale, su scala nazionale, resta quella che interessa Marche e Umbria, dove si contano oltre 20 mila sfollati. Anche l’area teramana, però, è alle prese con una vera emergenza, che a giudizio degli amministratori della zona, in queste ore, non è sufficientemente considerata.

IL SINDACO BRUCCHI: “SIAMO SOLI”

“C’è un’errata percezione dei danni che Teramo, città capoluogo, ha avuto con questo terremoto – ha detto questa mattina il sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi -. Noi siamo soli, con i Vigili del fuoco, a fronteggiare qualcosa come 1.000 richieste di verifiche e sopralluoghi. Deve essere ben chiaro che in Abruzzo il terremoto c’è stato – ha rimarcato Brucchi – e c’è stato soprattutto a Teramo e nella sua provincia”.

Il sindaco già ieri aveva rimarcato l’entità dei danni provocati dal sisma.

“Per Teramo – aveva detto – i danni sono stati peggiori di quelli provocati del sisma che nel 2009 ha colpito L’Aquila”. Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino: “I dati che abbiamo sui danni sono ben superiori a quelli che stanno passando. La situazione è peggiore di come è apparsa sui mezzi di comunicazione nazionali, il dato è sottodimensionato”.

Al coro di proteste si è unito anche il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi:

“Il centro storico di Atri è quello più grande e più vasto dopo Teramo. Questa mattina la Regione mi ha chiamato per chiedermi di partecipare alla riunione del 10 con Renzi. Io ho detto che sto facendo i sopralluoghi sul territorio. È vergognoso. Non è che siamo lasciati soli, siamo proprio allo sbando”.

IL BALLETTO DELLE CIFRE

Qualche problema evidentemente c’è stato, quanto meno a livello di comunicazione, nel rapporto tra Regione e territorio teramano. Basti pensare che il sottosegretario regionale con delega alla Protezione Civile, Mario Mazzocca, domenica sera parlava di “400 sfollati in tutta la regione”. Un dato che per la Regione è salito, nella giornata di ieri, a “2.000 sfollati in tutto l’Abruzzo”, mentre le cifre in possesso di Prefettura e Provincia di Teramo erano di tutt’altro tenore: 3.000 sfollati soltanto nel comprensorio teramano. Nella serata di oggi, infine, sono arrivate le precisazioni di Mazzocca, che punta il dito contro la mancata collaborazione di alcuni Comuni.

Un balletto delle cifre che è anche comprensibile, alla luce delle difficoltà a determinare con esattezza quante persone siano costrette a restare fuori da casa per danni accertati alle proprie abitazioni, quante invece siano state allontanate a scopo precauzionale, per consentire di effettuare le necessarie verifiche di agibilità, e quante infine stiano dormendo nei campi di accoglienza, pur potendo rientrare a casa, per la paura di eventuali nuove scosse. Qualcosa, però, non ha funzionato. Lo stesso sindaco di Corropoli, una delle località colpite dal sisma, ieri sul profilo Facebook del presidente della Regione aveva parlato di una “disconnessione nel circuito”.

POLEMICHE: “D’ALFONSO HA DIMENTICATO TERAMO”

Duro affondo, contro il presidente della Regione, del coordinamento provinciale di Fratelli d’Italia-Alleanza nazionale, che da Teramo ha diffuso una nota all’arsenico:

“Il recente sisma di domenica ha inginocchiato tutta la provincia di Teramo, partendo dal comune di Montorio al Vomano, passando per Crognaleto, Cortino, Torricella Sicura e via discorrendo fino ad arrivare a Teramo. Una situazione difficile che a quanto pare interessa poco al presidente della Regione Abruzzo Luciano D’Alfonso, il quale non ha proferito parola, anzi sembra si sia totalmente dimenticato della nostra esistenza. Non possiamo far altro che chiedere scusa per il disturbo che potremmo arrecare alla sua magnifica tranquillità con le nostre parole. Da parte sua però ci spiace constatare che non ci sia stato nessun intervento chiaro e conciso in merito a quanto sta accadendo, nonostante tutti i sindaci sono disperati sulla stessa barca”.

D’ALFONSO OGGI IN VISITA NEI COMUNI DEL TERAMANO

Oggi il presidente D’Alfonso è impegnato in un ampio giro nelle località del territorio teramano colpite dal sisma, come annunciato sul suo profilo Facebook:

“Adesso sopralluogo a Civitella del Tronto, come concordato con il presidente Renzi. Dopo Civitella raggiungeremo Montorio al Vomano. Se nelle condizioni di tempo, raggiungeremo oggi stesso anche Torricella Sicura e poi Castelli. Se non oggi evidentemente accadrà domani. Andiamo per misurare le situazioni di danno e soprattutto per riferire delle coperture normative stabilite nelle due ore di ieri in Consiglio dei Ministri”.

Ieri, infatti, D’Alfonso ha incontrato Renzi a Roma per rappresentare la situazione in Abruzzo. Una situazione che, però, nel corso della stessa giornata di ieri, ha subito continue evoluzioni ed è stata caratterizzata da alcune incongruenze relative ai dati.

“Entro venerdì incontreremo tutti i Sindaci dei Comuni danneggiati – ha proseguito D’Alfonso -. Ieri ho dettagliato al Consiglio dei Ministri il quadro ricostruito dei danni, così come mi sono pervenute le segnalazioni da Carabinieri, Vigili del fuoco, Genio civile e Protezione civile. In settimana il censimento completo”.

Il presidente della Regione ha poi tenuto a rimarcare:

“Il dossier rappresentato dalla Regione Abruzzo, per la velocità della consistenza dei dati, ha riscontrato il riconoscimento degli interlocutori istituzionali”.

E in un post scriptum, che suona come una replica alle parole del sindaco Brucchi, D’Alfonso ha affermato:

“Al Presidente Renzi ho descritto nei dettagli la situazione della Citta’ di Teramo, sul piano del patrimonio privato, pubblico e infrastrutturale, che ha significato per la regione Abruzzo il passaggio di scala dei danni subiti a causa dell’evento sismico del 30 ottobre. La differenza tra Teramo e i piccoli Comuni colpiti sta nella disponibilità di competenze amministrative capaci di fronteggiare amministrativamente nei primissimi giorni la straordinarietà degli accadimenti. Teramo città merita una condotta multilivello ad hoc, che concorderemo con il Sindaco e il Prefetto nelle prossime ore, anche raccogliendo i suggerimenti di semplificazione normativa ricevuti a partire da domenica, che ho prontamente sottolineato in Consiglio dei Ministri”.

BRUCCHI: “APRIRE A TERAMO POSTAZIONE COMANDO OPERATIVO DI PROTEZIONE CIVILE”

Nel pomeriggio c’è stato l’incontro tra Brucchi e D’Alfonso, nel corso del quale il sindaco di Teramo ha chiesto formalmente al presidente della Regione di ap­rire in città una postazione avanzata del Comando Operativo Regionale di Pr­otezione Civile.

“Aumentano sensibilmente gli effetti dell­e scosse telluriche degli ultimi giorni,­ sia per quanto attiene gli edifici dich­iarati inagibili, sia per quanto riguard­a il numero delle persone sfollate, sia ­per le problematiche di varia e compless­a natura che continuamente si affaccian­o per le valutazioni del Centro Operativo Comunale, istituito ­in permanenza 24 ore su 24 nel Comando d­i Polizia Municipale – è scritto in una nota divulgata dal Comune di Teramo -. Anche in ragione di ciò, il sindaco Maur­izio Brucchi ha chiesto oggi al presiden­te della Regione, Luciano D’Alfonso, per­ le vie brevi e anche formalmente, di ap­rire a Teramo una postazione avanzata dComando Operativo Regionale di Pr­otezione Civile, al fine di rendere pi­ù uniformi, coordinati e rapidi gli inte­rventi, in particolare le verifiche di t­utti gli edifici pubblici e privati che ­in questo momento rappresentano la vera ­e reale emergenza. Basti pensare che le ­richieste di interventi non ancora evas­e sono per il Vigili del Fuoco 1.165 e p­er il Coc 1.493, di cui 707 risalenti al terremot­o del 24 Agosto. La richiesta, inoltre, ­andrebbe anche ad ausilio degli altri Co­muni del territorio provinciale, che orm­ai si appalesa come il vero ambito regio­nale colpito duramente dal sisma”.

LA SITUAZIONE IN ABRUZZO

D’Alfonso ha confermato che sono 3.382 gli sfollati attualmente assistiti in Abruzzo: 2.184 sono alloggiati in palazzetti dello sport, sale polivalenti e altre strutture pubbliche, 520 in aree di accoglienza, tende e tensostrutture, 128 in strutture ricettive o alberghiere, 53 presso strutture private, 40 presso MaP, 38 in sistemazioni autonome. Altre 419 persone hanno trovato altre tipologie di soluzioni. Soltanto nel Comune di Teramo, gli edifici classificati come inagibili al momento sono 148 e le persone sfollate sono 606: tra queste, 306 sono oggetto di ordinanza di sgombero, mentre per le altre 300, già ospitate nelle aree di accoglienza di notturna, in queste ore saranno compiute le necessarie verifiche all’interno delle abitazioni.

Da questa sera gli edifici inagibili nel­ territorio comunale sono 148 e le perso­ne oggetto di Ordinanza di sgombero sono­ 306, cui vanno aggiunte le 300 che già ­sono ospitate nelle aree di accoglienza ­notturna per le quali sono già in corso ­le opportune verifiche.

Dalle 15.00 alle 20.00 di tutti i giorni­, il COC accoglierà le persone che hanno­ ricevuto la notifica dell’inagibilità d­ella propria abitazione, per comunicare ­gli adempimenti da compiere in relazione­ alla decisione di optare per l’autonoma­ sistemazione o l’ospitalità in albergo­.

 

“Abbiamo rilevato particolarmente colpiti i comuni del Teramano e i comuni più a Nord della provincia Aquilana – ha confermato D’Alfonso – e registrato segnalazioni di danni anche nelle altre province”.

Sono 58 i comuni che, nelle quattro province abruzzesi, fino a questo momento sono stati oggetto di segnalazioni di crolli, danni e lesioni: 39 in provincia di Teramo, 10 in provincia di Pescara, 6 in provincia dell’Aquila e 3 in provincia di Chieti. Di seguito il dettaglio dei comuni colpiti dal sisma.

PROVINCIA DI TERAMO: Ancarano, Arsita, Atri, Basciano, Bellante, Bisenti, Campli,Canzano, Castellalto, Castelli, Castiglione M.R., Castilenti, Cellino, Cermignano, Civitella del Tronto, Colledara, Colonnella, Corropoli, Cortino, Crognaleto, Isola del Gran Sasso, Martinsicuro, Montefino, Montorio al Vomano, Morro d’Oro, Nereto, Notaresco, Teramo, Torricella Sicura, Penna Sant’Andrea, Pietracamela, Pineto, Rocca Santa Maria, Roseto, Sant’Omero, Sant’Egidio, Tossicia, Torano Nuovo, Valle Castellana.

PROVINCIA DELL’AQUILA: Campotosto, Capitignano, L’Aquila, Montereale, Ofena, Sulmona.

PROVINCIA DI PESCARA: Pescara, Città Sant’angelo, Civitaquana, Carpineto della Nora, Cugnoli, Torre de’ Passeri, Castiglione a Casauria, Moscufo, Farindola, Catignano.

PROVINCIA DI CHIETI: Chieti, Bucchianico, Vacri.

“I dati sono in continua evoluzione e rappresentano un’analisi derivante dalle informazioni analizzate, a disposizione della Sala Operativa Regionale, del Comando Regionale dell’Arma dei Carabinieri, dei Vigili del Fuoco e della Provincia di Teramo – ha sottolineato D’Alfonso -. La Protezione Civile Regionale è a lavoro per razionalizzare e rendere ulteriormente completi i dati che interessano la consistenza delle conseguenze del sisma del 30 ottobre sui beni privati e pubblici della nostra regione”.

LE SCOSSE NON SI ARRESTANO

Lo sciame sismico nel frattempo non si arresta. Dopo la forte scossa di domenica scorsa, alle 7.40 del mattino, si sono verificate oltre 1.100 repliche: tra queste si contano più di 240 eventi sismici con magnitudo compresa tra 3 e 4, e 19 con magnitudo compresa tra 4 e 5. L’ultima scossa, in ordine temporale, è stata anche la più forte dopo quella di domenica scorsa: è stata rilevata alle 8.56 di questa mattina, con epicentro a Macerata e ha evidenziato una magnitudo 4.8. Il terremoto, nella mattinata di oggi, è stato avvertito distintamente anche in Abruzzo, contribuendo ad accrescere la paura tra i cittadini, soprattutto nelle zone interne della regione.

 

in aggiornamento…

 

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