Acqua del Gran Sasso, l’Osservatorio: “Situazione in stallo. Il 13 gennaio assemblea pubblica”
TERAMO, 3 gennaio – Continua la battaglia delle associazioni ambientaliste a difesa dell’acqua del Gran Sasso. Battaglia che, dopo la manifestazione dell’11 novembre a Teramo, vedrà una nuova assemblea pubblica convocata dall’Osservatorio Indipendente per il prossimo 13 gennaio. Ad ospitare l’assemblea, che si svolgerà alle 16.30, il circolo Arci Officine Indipendenti in via Vezzola, dove associazioni e cittadini faranno il punto della situazione alla luce del “sostanziale stallo relativo alla messa in sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso”, decidendo eventualmente ulteriori forme di lotta.
E’ quanto annunciato stamattina in conferenza stampa dalle diverse associazioni ambientaliste che aderiscono all’osservatorio (Wwf, Legambiente, Mountain Wilderness, Arci, ProNatura, Cittadinanzattiva, Guardie Ambientali d’Italia, Fiab, Cai, Italia Nostra e Fai), che sono tornate a denunciare l’assoluto silenzio sulle attività della commissione regionale sull’emergenza del Gran Sasso:
“Da informazioni raccolte da alcuni ‘fortunati’ partecipanti si è appreso che è stato presentato da parte del Prof. Roberto Guercio, oggi consulente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e della Strada dei Parchi, ieri del Commissario Balducci durante la stagione commissariale, un progetto di massima che prevederebbe la captazione di acqua da un altro punto della falda del Gran Sasso così da bypassare i punti di interferenza con i Laboratori dell’Inf e le gallerie autostradali. Di più non è dato sapere. Sembra che il progetto presentato non sia stato lasciato in visione neppure ai partecipanti alla Commissione: ci si chiede come possano gli Enti coinvolti esprimere giudizi su progetti così complessi da una semplice illustrazione durante una riunione”.
Una situazione che. secondo le associazioni, confermerebbe un atteggiamento di totale chiusura delle associazioni preposte nei confronti del diritto dei cittadini ad essere informati, e che a metà dicembre aveva costretto l’Osservatorio a presentare un nuova richiesta di accesso agli atti alla Regione Abruzzo per riuscire a prendere visione del progetto in discussione. Richiesta che al momento è rimasta inevasa.
“Sul sito della Regione dedicato ai lavori della Commissione non compare nessuna informazione al riguardo e anzi l’ultimo verbale riportato risale addirittura all’11 ottobre 2017 – hanno denunciato le associazioni – Non si comprendono realmente le ragioni di tanta segretezza. E non si comprende perché la Regione non abbia incaricato un tecnico al di sopra delle parti da affiancare al tecnico incaricato dalle due strutture che rappresentano le cause principali del problema”.
Anche questa mattina le associazioni sono così tornate a chiedere risposte sul perché gli interventi di messa in sicurezza ipotizzati durante la gestione commissariale siano stati abbandonati e notizie sull’eventuale impatto di ulteriori captazioni sulla falda acquifera.
“Per quanto riguardano gli altri aspetti non si può fare altro che ripetere quanto già illustrato nel corso dell’ultima conferenza stampa dell’Osservatorio di inizio dicembre – hanno incalzato le associazioni – A distanza di quasi otto mesi dall’incidente dell’8/9 maggio 2017 la Ruzzo Reti Spa non ha ancora messo in funzione il nuovo spettrometro che dovrebbe garantire controlli più accurati ed estesi sull’acqua prima della distribuzione. Non è stato fatto alcun passo avanti verso l’eliminazione delle sostanze pericolose stoccate e utilizzate nei Laboratori (comprese quelle per il futuro esperimento SOX), nonostante l’attuale normativa vieti la presenza di sostanze pericolose nei pressi di una captazione d’acqua. Non risulta che siano stati approntati nuovi strumenti per gestire eventuali emergenze in maniera meno confusa di quanto avvenne in occasione dell’incidente dell’8/9 maggio 2017 quando gli stessi sindaci della provincia di Teramo dichiararono di non essere stati messi in condizione di informare tempestivamente i cittadini su quanto stava accadendo”.
Stesso discorso, secondo le associazioni, per quanto riguarda la valutazione di incidenza ambientale dell’esperimento Sox, sulla quale non risulterebbero esserci novità nonostante la nota del 23 dicembre con cui l’Ente Parco del Gran Sasso e Monti della Laga chiariva come ogni nuovo intervento previsto all’interno dei Laboratori o delle gallerie autostradali, ad eccezione di quelli di ordinaria manutenzione, dovessere essere, necessariamente sottoposto all’autorizzazione dell’Ente e al procedimento di Via.
“Nonostante le rassicurazioni seguite alla Manifestazione per l’Acqua Trasparente organizzata dall’Osservatorio l’11 novembre 2017 non è stato fatto alcun passo avanti sulla trasparenza e sulla partecipazione: continua infatti il divieto per i rappresentanti dell’Osservatorio a partecipare alla commissione regionale e al tavolo nazionale aperti sull’emergenza del Gran Sasso – hanno concluso le associazioni – Per questo l’Osservatorio ha deciso di convocare un’assemblea pubblica alla quale saranno invitati i rappresentanti delle associazioni e degli organismi che hanno aderito alla manifestazione per l’acqua trasparente dell’11 novembre”.