Pescara, maxi operazione antidroga dei Carabinieri: smantellata centrale dello spaccio, 17 arresti
PESCARA, 16 gennaio – Maxi operazione antidroga da parte dei Carabinieri di Pescara, che hanno smantellato un clan composto da soggetti rom e dedito allo spaccio nei quartieri San Donato e Rancitelli. L’attività odierna è stata estesa anche alle province di Chieti, Roma, Napoli, Bari e Reggio Calabria. Diciassette le persone arrestate: undici in esecuzione di misure cautelari e sei in flagranza di reato durante le indagini. Tre le persone ancora ricercate. L’operazione ha coinvolto circa 150 carabinieri, unità cinofile antidroga e un elicottero del Quinto Nucleo di Pescara.
I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale di Pescara Nicola Colantonio su richiesta del pm Andrea Papalia, in relazione alle informative di reato trasmesse alla Procura dai militari del Nucleo Investigativo di Pescara, che si sono occupati delle indagini.
Gli arrestati sono: Elena Spinelli, detta “Carmosina”, 37enne; Lino Spinelli, detto “Ciabbotto”, 46enne; Marco Spinelli, 29enne; Marco Di Rocco, 28enne; Massimo Naccarella, 35enne; Silvana Spinelli, 39enne; Sulejman Mazzarelli Neziri, detto “Giovanni”, 46enne; Patrizia Insolia, 51enne; Massimo Leonzio, 45enne; Giovanni Di Costanzo, 58enne; Giustino Di Costanzo, 51enne. In flagranza di reato sono stati arrestati Armando Mamutllari, Klejdi Abdyli, Jurgen Sokoli, Lino Spinelli e Mamadou Sady Ndyaye.
Le ipotesi di reato contestate sono detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti del tipo cocaina (movimento complessivo stimato in circa 10 chilogrammi nel corso dell‘indagine), nelle piazze di spaccio di Rancitelli e San Donato del capoluogo Pescarese.
Le indagini, andate avanti tra ottobre 2015 e giugno 2016, hanno avuto origine dal costante monitoraggio del territorio, dalle risultanze dell’attività info investigativa e dai conseguenti accertamenti sviluppati sul conto di soggetti dediti alla commissione di rapine a distributori di carburante i cui proventi venivano impiegati per acquistare stupefacenti per uso personale proprio dalla famiglia Spinelli.
L’attività di indagine, sviluppata attraverso il costante controllo del territorio e supportata da un’articolata attività tecnica, ha consentito di accertare l’esistenza di due piazze di spaccio operanti all’interno di abitazioni di edilizia popolare nei quartieri “San Donato” e “Rancitelli” della città di Pescara, contraddistinti da consolidate dinamiche criminali e gestite da famiglie rom, connotate a loro volta da consolidati rapporti di scambio reciproco per i rifornimenti provenienti periodicamente da grossisti legati a sodalizi criminali anche di tipo mafioso. Un secondo canale di rifornimento, è stato accertato, era quello albanese.
Sono decine e decine gli episodi di cessione di stupefacenti ricostruiti. Vera e propria centrale di spaccio l’abitazione della famiglia Spinelli nel quartiere di San Donato in via Rio Sparto, nonché a Rancitelli in via lago di Capestrano. Attorno a questi due “poli” c’era un collaudato sistema di “vedette” – che ha coinvolto anche alcuni minori, la cui posizione è al vaglio dell’autorità giudiziaria minorile – che vigilava sull’eventuale arrivo delle forze di polizia. Da queste postazioni venivano “filtrati” e selezionati i clienti.
Nel corso dell’attività, per la quale le dinamiche delinquenziali hanno reso necessario sviluppare costanti convergenze investigative con altri Reparti dell’Arma non soltanto in Abruzzo ma anche in Calabria e Lombardia, sono già stati operati significativi interventi di numerosi sequestri in flagranza. Nel corso delle indagini sono state dunque arrestate complessivamente 17 persone e sequestrato oltre un chilo e mezzo tra tra cocaina, marijuana e hashish.