Abuso edilizio nell’ex Monti a Roseto, tutti assolti
TERAMO, 2 novembre – A nove anni dalla prima denuncia dell’imprenditore Pio Rapagnà, che fece partire le indagini, la vicenda giudiziaria relativa ad un presunto abuso edilizio nell’area ex Monti di Roseto degli Abruzzi si è conclusa con l’assoluzione di tutti gli imputati “perché il fatto non sussiste”.
Il presunto abuso, per il quale erano finiti a processo il costruttore Giovanni Lucidi, il progettista Tito Rocci, il tecnico progettista Mauro Torzolini, l’allora dirigente comunale di urbanistica e lavori pubblici Lorenzo Patacchini, il tecnico comunale Mario Di Nicola, il tecnico comunale Miranda Saponaro e l’acquirente di uno degli appartamenti Paolo Di Gregorio, era quello relativo al Prusst (programma di riqualificazione urbana) “La città lineare della costa” all’interno del quale, secondo la Procura, erano state realizzate tre palazzine con volumetrie in eccesso rispetto al progetto approvato.
L’inchiesta era partita, diversi anni fa, da una denuncia dell’imprenditore Alberto Rapagnà, che si era costituito parte civile nel processo e con il fascicolo che dopo due richieste di archiviazione, entrambe respinte dal gip, aveva visto finire davanti ai giudici i sette imputati, che a vario titolo ed in base alle diverse posizioni dovevano rispondere di reati che vanno dall’abuso edilizio all’abuso d’ufficio al falso.
Il collegio difensivo era composto dagli avvocati Guglielmo Marconi, Tommaso Navarra, Gennaro Lettieri, Vincenzo Cafforio.