Pescara, dieci anni di botte e minacce alla compagna: colpito da divieto di avvicinamento
PESCARA, 21 febbraio – Dieci anni di maltrattamenti, minacce, aggressioni fisiche. Atteggiamenti violenti ai quali la donna non sarebbe riuscita a sfuggire nemmeno dopo averlo lasciato ed essere tornata a casa dai suoi e che sono costati ad un pescarese di 35 anni il divieto di avvicinamento alla ex compagna e ai luoghi dai lei frequentati.
Le indagini che hanno portato all’emissione del provvedimento a carico dell’uomo sono partite dopo l’ennesima aggressione ai danni della donna, consumata quando lei era già andata via di casa insieme al figlio.
Dopo essersi recato a casa della ex convivente, infatti, l’uomo al termine di una discussione aveva provato a portar via il figlio e di fronte alla reazione della donna l’aveva presa per i capelli sbattendo la testa contro il muro.
Aggressione che aveva costretto la donna a ricorrere alle cure del pronto soccorso, con la relativa segnalazione alla polizia.
Polizia che nel corso delle indagini avrebbe accertato come per ben dieci anni, fin dall’inizio del loro rapporto, l’uomo avesse maltrattato la compagna, aggredendola in diverse occasioni con calci e pugni per futili motivi e soprattutto perché geloso, impedendole di avere amicizie e minacciando anche chi, sul profilo social della donna, faceva commenti positivi ai suoi post.
In diverse occasioni, inoltre, avrebbe minacciato la convivente di morte, mentre in altre occasioni avrebbe minacciato di suicidarsi per convincerla a restare con lui.
Atteggiamenti continuati anche dopo la fine della convivenza, quando la donna era tornata a casa dei genitori e lui aveva continuato a perseguitata con telefonate e messaggi minatori.
Un incubo finito con l’emissione del provvedimento a carico dell’uomo, che gli è stato notificato dagli agenti della squadra mobile della questura di Pescara.