PESCARA, 9 marzo – Alessandro Neri sarebbe stato ucciso circa 48 ore prima del ritrovamento del corpo. Il giovane, inoltre, potrebbe essere stato assassinato altrove, per poi essere trasportato a fosso Vallelunga. Emergono nuove indiscrezioni sull’omicidio del 29enne di Spoltore. Molti aspetti verranno chiariti dall’autopsia, che sarà eseguita domani dal medico legale Cristian D’Ovidio. L’esperto dovrà dare risposte soprattutto per quanto riguarda le modalità della morte del ragazzo.

PRIME RISPOSTE DALL’AUTOPSIA

I Carabinieri, che indagano senza sosta sull’accaduto, si aspettano di sapere, all’esito dell’esame autoptico, da quale distanza è stato esploso l’unico colpo che, apparentemente, avrebbe ucciso Alessandro. Un colpo al torace, con foro di entrata anteriore. Capire la distanza potrebbe chiarire il tipo di luogo in cui si è consumato il delitto, magari un’automobile o un luogo piccolo. All’autopsia prenderà parte anche un ufficiale dei Ris di Roma, esperto balistico, proprio per chiarire tali aspetti.

L’AUTO PARCHEGGIATA DA ALESSANDRO?

Intanto è emerso che l’automobile di Alessandro, una Fiat 500 di colore rosso trovata mercoledì mattina nel centro di Pescara, non presenterebbe, in base ai primi accertamenti, indizi che possano far pensare che non sia stato lui a parcheggiarla lì.

L’IPOTESI: UN DELITTO NON PREVISTO

Tra le ipotesi degli inquirenti c’è quella di un delitto “non previsto”, di impulso, non organizzato. Non un regolamento dei conti. Il cadavere, d’altronde, è stato trovato in una zona che, seppur impervia, è facilmente raggiungibile dalla città. Alessandro aveva addosso il cellulare, che ha consentito di ritrovare il corpo. Gli investigatori pensano ad un delitto di tipo “artigianale”, con la successiva decisione, presa nell’immediato, di occultare il cadavere nel miglior modo possibile.