Abruzzo, il digitale e la realtà virtuale arrivano nei musei
PESCARA, 15 marzo – Come luogo deputato alla conservazione del patrimonio culturale e alla conoscenza, i musei necessitano nell’epoca del digitale di nuovi strumenti per trasmettere i contenuti culturali che conservano in maniera efficace e coinvolgente. Per far questo è necessario individuare i canali più appropriati ed efficaci che non possono prescindere dalla digitalizzazione e dalle nuove tecnologie.
Un salto di qualità e un cambio di marcia sono dunque fondamentali per trasmettere in modo nuovo i contenuti culturali presenti nei musei abruzzesi e dare nuova visibilità a una realtà museale che nel 2017 ha raccolto oltre 122.000 visitatori. Per far questo l’Abruzzo si è dotato di nuovi strumenti e servizi dalla digitalizzazione del sistema delle biglietterie alla realtà virtuale.
Presso il Centro visite del Parco Gran Sasso-Laga troviamo un primo esempio di questa innovazione in ambito culturale con il Museo del Legno. Si tratta di un’opportunità messa a disposizione dei visitatori per conoscere gli antichi mestieri compiendo un vero e proprio tour virtuale che dal bosco conduce il visitatore fino alle vecchie botteghe artigiane in cui il legno veniva lavorato e trasformato. L’interattività dei contenuti permette di toccare con mano lo stretto legame che da secoli la comunità di Arischia intesse con il paesaggio naturale che la circonda.
Il progetto Museo virtuale della città di Avezzano si propone come nuovo modello di comunicazione dello spazio urbano attraverso l’impiego di servivi tecnologicamente avanzati per offrire un’esperienza con alti contenuti di interattività. Immagini in alta risoluzione, cataloghi informativi disponibili su internet e visualizzazione dei contenuti da smartphone e smart tv sono solo alcuni degli strumenti messi in campo per comunicare al visitatore le risorse della città in modo facile e divertente.
Si tratta di una strategia che sta prendendo campo anche nel nostro Paese e che trova esempi concreti in quello che viene definito come un processo di gamification dei contenuti culturali con esempi concreti come il videogame Father and Son del Museo archeologico Nazionale di Napoli. Simili tecnologie mutuate dal gaming sono impiegate già da anni da professionisti del settore del gioco online per intercettare utenti sempre più attratti da proposte interattive nella diffusione dei contenuti: ludici o culturali che siano. In quest’ultimo campo una delle piattaforme di gaming online che per prima ha impiegato tecnologie streaming che consentono di giocare in diretta live è stata PokerStars Casino impiegata da anni nella diffusione di contenuti ludici tecnologicamente avanzati.
L’impiego di strumenti interattivi può essere impiegato in maniera efficace per coinvolgere nuovi visitatori anche e soprattutto in quei settori, come la cultura, che necessitano di risorse multimediali per intercettare un pubblico a caccia di contenuti interattivi e soprattutto di un nuovo modo di accedere ad essi. Strada battuta dal Museo Nazionale di Abruzzo che per il 2018 ha compiuto un restyling, virtuale ovviamente, della propria offerta di contenuti culturali. Alla riduzione dei biglietti per determinate categorie e giorni si è affiancato un nuovo sito web in cui è possibile accedere ad opere digitalizzate e compiere un primo tour virtuale del museo per conoscere i capolavori che ospita, anche a distanza.
Merita una particolare attenzione anche il progetto realizzato dal Codancons e proposto a TIM che si propone come obiettivo la valorizzazione delle opere d’arte che giacciono nei magazzini a causa del terremoto e che potranno essere esposte al pubblico in un museo virtuale 3d itinerante per far conoscere un patrimonio culturale di inestimabile valore sia artistico che umano.