Tangenti in Regione, legittimo impedimento per l’ex assessore De Fanis
PESCARA, 15 marzo – Slitta al 14 giugno, per legittimo impedimento dell’ex assessore Luigi De Fanis, il dibattimento del processo sulle presunte tangenti nel settore Cultura della Regione Abruzzo. Questa mattina era previsto l’esame degli imputati, ma De Fanis – tramite il suo legale – ha inviato la copia di un certificato medico che ne attesta l’indisponibilità per ragioni di salute. I termini della prescrizione risultano sospesi, ma il rinvio odierno fa slittare la discussione all’estate, mentre il 30 maggio – data inizialmente indicata per la discussione – saranno ascoltati gli imputati.
L’avvocato di De Fanis, Domenico Frattura, questa mattina ha prodotto la copia di un certificato inviatogli dal suo assistito tramite Whatsapp e ha chiesto il rinvio dell’esame anche per gli altri due imputati, considerando necessaria la presenza dell’ex assessore. Il pm Anna Rita Mantini si è opposto, chiedendo un accertamento in merito alla certificazione presentata dall’imputato e rilevando l’intempestività della comunicazione riguardante “una malattia che non insorge dall’oggi al domani”.
Il giudice Maria Michela Di Fine, presidente del tribunale collegiale, ha stabilito che, “in relazione alla patologia documentata attraverso il certificato telematico prodotto, sia pure in fotocopia, atteso che la patologia fornisce giustificazione, con la specifica indicazione a non abbandonare la propria abitazione, tenuto altresì conto ai fini della tempestività che si tratta di un certificato rilasciato in data odierna e ritenuto che sussiste il legittimo impedimento a comparire, non si ritengono necessari gli specifici accertamenti sollecitati dal pm e si rinvia il dibattimento”.
I fatti al centro del processo si riferiscono al 2013. Gli imputati, con le accuse, a vario titolo, di concussione, corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, truffa, peculato, abuso e falso, oltre all’ex assessore De Fanis sono il rappresentante legale dell’associazione Abruzzo Antico Ermanno Falone e il responsabile dell’Agenzia per la promozione culturale della Regione Abruzzo Rosa Giammarco, entrambi oggi presenti in aula. Assente il quarto imputato, l’imprenditore Antonio Di Domenica, che in ogni caso oggi non si sarebbe sottoposto all’esame. Lucia Zingariello, ex segretaria dell’assessore, è uscita di scena dal processo patteggiando una condanna ad un anno e 11 mesi di reclusione.
Il procedimento mira a fare luce sulle modalità di erogazione dei contributi regionali, sulla base della legge regionale 43/73, successivamente abrogata, che disciplinava l’organizzazione, l’adesione e la partecipazione a convegni e altre manifestazioni culturali con la possibilità di distribuzione di fondi. A dare il via all’inchiesta, la denuncia dell’imprenditore dello spettacolo Andrea Mascitti, che si era rivolto alla Forestale dopo presunte richieste di denaro da parte dell’ex assessore, in cambio dell’erogazione di fondi per l’organizzazione del concorso internazionale di musiche da film “Mario Nascimbene Award” e per un evento al Salone del Libro di Torino.