Pescara, sciopero della fame perché manca il braccialetto elettronico. Detenuto finisce in ospedale
PESCARA, 30 marzo – Avrebbe dovuto essere a casa, controllato tramite il braccialetto elettronico, ma a causa dell’indisponibilità del dispositivo è rimasto nel carcere di Pescara. Da alcuni giorni, per protesta, aveva iniziato lo sciopero della fame. Oggi si è sentito male ed è finito in ospedale.
Il detenuto, un uomo di 53 anni, si è sentito male nella questa mattina, nella sua cella, all’interno del carcere di San Donato. E’ stato subito trasportato in ospedale, a Pescara, per accertamenti. Sulla base di quanto stabilito dal tribunale del riesame dell’Aquila, si sarebbe dovuto trovare agli arresti domiciliari con il braccialetto elettronico, che però non era disponibile.
Luca Aceto, l’avvocato che assiste l’uomo finito in ospedale, commenta:
“Questa situazione è paradossale, visto che potrebbero passare mesi per avere il braccialetto. In Italia ne sono disponibili appena duemila. Un numero del tutto insufficiente. Ci sarebbe il modo di svuotare le nostre carceri con l’utilizzo di questi braccialetti e invece nulla”.