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Teramo, il Pd continua a cercare i civici: “Un tavolo politico per fare sintesi”

Teramo, il Pd continua a cercare i civici: “Un tavolo politico per fare sintesi”

TERAMO, 30 marzo – Dopo la débâcle dello scorso 4 marzo il Partito Democratico teme una nuova bruciante sconfitta alle amministrative di giugno. E così, nonostante le porte sbattute in faccia dagli ex alleati, continua a cercare quella agognata sintesi del centrosinistra di cui tutti parlano ma a cui nessuno, ad oggi, sembra più credere. L’invito ai civici e alle diverse forze del centrosinistra arriva dopo la riunione del partito di giovedì sera, dove è stata ribadita la volontà di costruire un’alleanza tra le forze alternative alla ex maggioranza di centrodestra che in questi anni ha governato il Comune.

“Il progetto di riannodare i fili del rapporto con le forze autenticamente democratiche, progressiste e civiche deve però tenere conto della necessità di accelerare i tempi, tanto più che oggi il Ministero dell’Interno ha fissato la data delle elezioni amministrative al 10 giugno 2018 – si legge in una nota – Per questo il Partito Democratico invita le altre forze in campo, partiti politici storici e nuove esperienze civiche, entro la prossima settimana, alla formazione di un tavolo politico capace di fare sintesi tra le varie posizioni, per definire il perimetro della coalizione per le amministrative 2018 e l’indicazione di un candidato sindaco autorevole e condiviso”.

Una missione difficile, ma non impossibile a leggere il comunicato del Pd.

“Il partito Democratico ribadisce di voler considerare laicamente tutte le proposte che verranno avanzate per raggiungere questo traguardo, compreso il già avanzato proposito, previsto nel nostro statuto, di ricorso allo svolgimento di elezioni primarie interne alla coalizione, da tenersi entro e non oltre la metà del mese di aprile, per la selezione del candidato sindaco, ipotesi per la quale si sono già registrate concrete aperture da parte dei potenziali alleati – continua il comunicato –  Riteniamo, però, che in ragione della ristrettezza dei tempi e del rispetto delle disponibilità già manifestate, la nostra volontà inclusiva non debba divenire l’alibi per trascinare stancamente la discussione, per chi auspica, più o meno velatamente, un improbabile intervento esterno o ancora peggio, per chi ritiene di ottenere vantaggi strategici da tattiche temporeggiatrici”.

 

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