L’Aquila, Biondi e Lolli sul Tar: “Nessuna bocciatura, anticipati effetti decreto di proroga”
L’AQUILA, 20 aprile – “L’ordinanza emessa dal Tar dell’Aquila a seguito dei ricorsi presentati dalle aziende partecipate dal Comune del capoluogo e dalla Regione Abruzzo, con cui si impugnava la nomina del commissario governativo per il recupero delle somme sospese dopo il sisma del 2009 ed i provvedimenti emessi dallo stesso dice una cosa chiara: ci sono ancora 120 giorni per risolvere il problema. Non vi è stata alcuna bocciatura del Tribunale amministrativo regionale, visto che non si è entrati nel merito della questione. Anzi, il Tar ha clamorosamente anticipato, in via giurisdizionale, gli effetti del decreto di proroga ancora in corso di pubblicazione”. E’ quanto dichiarano, in una nota congiunta, il sindaco dell’Aquila, Pierluigi Biondi, e il vice presidente della Regione Abruzzo, Giovanni Lolli, che nel pomeriggio hanno incontrato rappresentanti dei sindaci del cratere, delle categorie e degli ordini professionali.
“Il Tar non ha rilevato l’imminenza del danno grave e irreparabile per le aziende perché, come scritto dai giudici e confermato dall’Avvocatura dello Stato, il termine concesso alle società interessate dalla relativa procedura è stato prorogato di quattro mesi da un decreto del presidente del consiglio dei ministri, illustrato in Camera di consiglio e che sarà pubblicato ad avvenuta registrazione da parte della Corte dei Conti – affermano Biondi e Lolli – A seguito delle rassicurazioni ricevute abbiamo dato l’indicazione alle cinque aziende controllate dal Comune dell’Aquila e alle due in house della Regione di comunicare all’Agenzia delle entrate che non vi sarà alcun invio della documentazione richiesta, in considerazione del provvedimento con cui si differisce il termine di invio delle perizie attestanti il nesso di causalità tra danno subito e aiuto ricevuto”.
I due amministratori ribadiscono inoltre come in questi 120 giorni proseguiranno nel loro impegno per “risolvere, giuridicamente e politicamente, la questione che riguarda centinaia di aziende e che ha visto scendere in piazza lunedì scorso migliaia di persone che hanno protestato contro una decisione assurda e ingiusta”.
“Nel frattempo – concludono – si riaprirà il confronto con la Commissione europea, anche alla luce dell’interlocuzione tra Comune e la commissaria europea alla concorrenza Margrethe Vestager”