Carcasse di cani molossoidi sulla costa teramana, c’è l’ombra dei combattimenti clandestini
SILVI, 11 maggio – Il rinvenimento della carcassa di un cane molossoide, sulla spiaggia di Silvi Marina, desta ombre e interrogativi da parte della Lega Nazionale per la Difesa del Cane. L’associazione fa sapere che case analoghi sono stati segnalati dai cittadini, nei giorni scorsi, in alcuni comuni limitrofi. Elementi che, qualora trovassero riscontri, potrebbero indurre a ipotizzare attività di combattimenti clandestini nella zona.
Il ritrovamento della carcassa, in evidente stato di decomposizione, a Silvi Marina, è avvenuto nei giorni scorsi in seguito alle segnalazioni dei cittadini. Con ogni probabilità la carcassa è stata portata a riva dal mare. Sul posto è intervenuta la Polizia Municipale, che successivamente ha incaricato un dipendente comunale di portare via i resti del cane. Il Nucleo di Guardie Zoofile Volontarie della Lndc della Provincia di Teramo ha scritto ufficialmente al Comandante della Polizia Locale e al Commissario del Comune, chiedendo se fosse stata verificata la presenza di microchip e disposto l’esame autoptico per chiarire le cause del decesso. Lo stesso tipo di richiesta è stata inoltrata dalla Presidente della Sezione Lndc di Silvi.
Dopo quasi una settimana dal fatto, però, nessuna risposta è stata fornita dalle autorità competenti e, fonti ufficiose avrebbero fatto sapere che la carcassa sarebbe stata abbandonata in un imprecisato deposito senza che nulla fosse stato fatto per tentare di risalire all’identità del cane o al motivo che lo ha portato a fare quella fine. La cosa ancora più inquietante è che, dopo questo ritrovamento, i volontari della Lndc sono venuti a conoscenza di altri casi simili, avvenuti nei giorni precedenti nei comuni limitrofi di Pineto e Roseto, sulle cui spiagge sono state trovate altre carcasse di molossoidi.
Da qui l’intervento di Piera Rosati, presidente nazionale della Lndc, che pone una serie di interrogativi:
“Una concatenazione simile di ritrovamenti a distanza di pochi giorni l’uno dall’altro e in aree così vicine, fa decisamente pensare che non si tratti di un caso isolato ma ci sia qualcosa dietro. Invitiamo le autorità a una maggiore collaborazione per cercare di capire, con le dovute indagini, da dove arrivano e come sono morti questi cani. Troppo spesso i molossoidi vengono ancora utilizzati da criminali per combattimenti clandestini e, quando non servono più, vengono letteralmente buttati via come potrebbe essere successo in questo triste caso.”