Usava auto della Asl di Chieti per andare a casa durante l’orario di lavoro. Condannato a due anni
CHIETI, 15 maggio – Secondo l’accusa utilizzava l’auto della Asl, ente presso il quale è impiegato, per recarsi a casa anche durante l’orario di lavoro. Il tribunale di Chieti lo ha condannato a due anni di reclusione, pena sospesa.
Nei guai, con le accuse di peculato e falso ideologico, è finito Arnaldo D’Orazio, 63 anni, tecnico della prevenzione in forza al Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione della Asl Lanciano Vasto Chieti.
Secondo l’accusa D’Orazio, avendo la disponibilità dell’auto di proprietà della Asl, se ne appropriava, utilizzandola per recarsi anche durante l’orario di lavoro presso la propria abitazione. Era inoltre accusato di avere omesso di indicare nei fogli di viaggio, relativi all’auto, il passaggio del veicolo presso la propria abitazione e quindi gli orari di effettiva presenza in servizio, e di avere utilizzato irregolarmente il sistema di rilevazione delle presenze, non dando atto della sua permanenza, pur avendo marcato il badge in ufficio in ingresso, del suo rientro a casa e della sua permanenza nell’abitazione.
Il pubblico ministero Giancarlo Ciani aveva chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste per tutte le imputazioni. D’Orazio invece è stato condannato anche a risarcire i danni, in separato giudizio, alla Asl, che nel processo si era costituita parte civile.