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Sistema idrico del Gran Sasso, D’Alberto: “Servono interventi di messa in sicurezza”

Sistema idrico del Gran Sasso, D’Alberto: “Servono interventi di messa in sicurezza”

TERAMO, 24 maggio – Dopo la messa a scarico, da ieri sera alle 22 fino a questa mattina alle 6, dell’acqua della sorgente “Traforo”, quella più vicina alle gallerie autostradali, decisa in via precauzionale dalla Ruzzo Reti “a causa dei lavori di tinteggiatura delle gallerie autostradali della A/24”, decisione che ha riacceso i riflettori sulla fragilità del sistema, sulla questione interviene ancora una volta il candidato sindaco Gianguido D’Alberto. E lo fa per sottolineare la necessità non più rinviabile, di mettere il sistema acquifero al riparo da interferenze e commistioni.

“Il sistema montuoso del Gran Sasso appartiene amministrativamente, per il 67 per cento, alla provincia di Teramo e rappresenta una peculiarità del nostro territorio. In particolare l’acquifero, che approvvigiona gran parte dell’Abruzzo, rappresenta una risorsa straordinaria da tutelare e salvaguardare sopra ogni cosa – sottolinea D’Alberto – La messa a scarico, tra ieri sera e stamattina, dell’acqua della sorgente Traforo, non fa altro che evidenziare, per l’ennesima volta, come servano interventi urgenti volti a mettere in sicurezza l’intero sistema acquifero da commistioni sia con l’Istituto nazionale di Fisica Nucleare sia con le gallerie autostradali. Una sovrapposizione di interessi, esigenze e funzioni, che se non controllata può distruggerne il delicato equilibrio”.

Una situazione a fronte della quale, per il candidato sindaco Gianguido D’Alberto, il Comune, che è componente principale dell’acquedotto del Ruzzo, dovrà farsi carico del controllo e monitoraggio costante dell’attività degli enti competenti e sovraordinati, pubblici e privati, al fine di garantire la salubrità dell’acqua quale bene fondamentale per la vita dell’uomo.

“Sarà inoltre necessario rafforzare il ruolo centrale del Comune capoluogo, nell’attività di riequilibrio del rapporto con il suo territorio e in particolare con l’entroterra montano, che attraverso il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga costituisce una riserva naturale e paesaggistica di straordinario rilievo nazionale – conclude D’Alberto – e sarà necessario avviare un confronto con il Parco Nazionale del Gran Sasso, per mettere in campo buone pratiche di salvaguardia naturalistica e ambientale, anche in collaborazione con Università, scuole e associazioni ambientaliste”.

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