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“Il male le ha rapite”: centinaia di persone a Pescara al funerale di Marina e della piccola Ludovica /FOTO

“Il male le ha rapite”: centinaia di persone a Pescara al funerale di Marina e della piccola Ludovica /FOTO

PESCARA, 25 maggio – Centinaia di persone, stipate nella chiesa dei Gesuiti a Pescara. Tante altre rimaste fuori e raccolte in una lieve preghiera. Un abbraccio immenso intorno alle bare di Marina Angrilli e della piccola Ludovica, uccise domenica scorsa da Fausto Filippone. Un abbraccio commosso e quanto mai significativo, in chiesa, durante i funerali, anche tra la famiglia di Marina Angrilli e quella di Fausto Filippone. Profondamente provata la sorella dell’uomo che ha sterminato la sua famiglia prima di togliersi la vita. Arrivata in largo anticipo, la donna si è intrattenuta con i cugini di Marina.

La chiesa di Cristo Re non riesce ad accogliere la folla: a celebrare la funzione è l’arcivescovo della Diocesi di Pescara-Penne, monsignor Tommaso Valentinetti:

“Il male le ha rapite ma noi vogliamo puntare gli occhi sull’eterno bene e vogliamo pregare insieme perché trovino la pace eterna”, ha detto  all’inizio della cerimonia.

Presenti il sindaco di Pescara, Marco Alessandrini, e il presidente del Consiglio comunale, Francesco Pagnanelli, con il gonfalone del Comune. Bara bianca per la piccola Ludovica, beige per Marina. Grande commozione all’arrivo dei feretri.

Un’omelia toccante quella del Vescovo Valentinetti:

“Marina e Ludovica sono state rapite dal male, dal nemico. Nemico che purtroppo continua a rapire nella morte le persone che amiamo e a cui vogliamo bene. Noi gli vogliamo puntare contro il dito con la preghiera. Questa sera, ancora una volta, io, vescovo, padre di questa comunità diocesana, che vive assorta il dramma di una famiglia e lo condivide fino in fondo – ha detto – sono qui per pregare con voi e con loro. Ma anche per un altro motivo: perché insieme a me voi abbiate il coraggio di puntare il dito contro il male, contro la morte. Solo se abbiamo questo coraggio saremo capaci di guardare al di là di queste bare, al di sopra di queste bare. Questa crudezza della morte che ci colpisce, sempre, e ci colpisce in maniera violenta – ha proseguito – è sempre qualcosa che nega la vita. Noi non siamo stati creati per la morte, siamo stati creati per la vita”.

Il vescovo ha poi ricordato Ludovica e Marina, l’una:

“bambina sveglia e intelligente, bambina attenta, bambina al di sopra della media, come mi ha detto il parroco”.

L’altra:

“insegnante capace e conscia della sua responsabilità di madre e di insegnante; viveva nel mistero del suo cuore il silenzio di una preghiera orante tutte le mattine in questa chiesa”.

Una preghiera arriva proprio dagli alunni di Marina Angrilli:

“Signore ti preghiamo affinché donne e bambini non siano mai più vittime di violenza. Fa in modo che l’esempio di professionalità e amore della nostra professoressa rimanga vivo nella nostra comunità scolastica e che i suoi insegnamenti possano continuare a caratterizzare il nostro percorso di crescita”.

Tanti gli studenti e i colleghi del Liceo Scientifico Da Vinci presenti alla cerimonia, con il preside Giuliano Bocchia.

Con loro i compagni di scuola di Ludovica, i familiari, le insegnanti e la preside Valeriana Lanaro, anche loro uniti in preghiera:

“Signore fa che Ludovica stia bene tra gli angeli del cielo e che ci protegga dai pericoli. Cara Ludo, tu che ci controlli da lassù e che ci difendi dalle intemperie del mondo, prega per noi. Resterai nei nostri cuori. Gesù, fa che Ludo sia il nostro angelo custode”.

Così, con la voce rotta dalle lacrime, la maestra Mara, insegnante della piccola Ludovica:

“Ciao Ludo primizia di vita, ciao Ludo fiore tra i fiori, ciao Ludo ali di farfalla, ciao Ludo bambina speciale tra bambini speciali. Ciao Ludo, la vita parla di te”.

I compagni della scuola di vela della piccola, invece, hanno preparato e posizionato sul cancello della chiesa un disegno che ritrae una vela azzurra su cui si legge:

“Continua a veleggiare anche in paradiso. Buon vento Ludovica”.

Poi le parole della canzone di ‪Arisa‬ “Controvento”, la stessa che la piccola Ludovica amava tanto e che i suoi compagni di classe hanno cantato in chiesa:

“Tanto il tempo solo lui lo sa, quando e come finirà, la tua sofferenza e il tuo lamento, c’è quel vuoto che non sai”.

Si sono conclusi così, con la folla in lacrime, i funerali di Marina Angrilli e di sua figlia, nella chiesa Cristo Re di Pescara. All’esterno della parrocchia, all’uscita delle bare, sono stati liberati in cielo palloncini bianchi a forma di cuore. Poi un lungo applauso ha salutato mamma e figlia.

… in aggiornamento …

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